Ebbene si, sono stata al (m-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-o) cheese food, a Bra.
É stata una di quelle esperienze che per un po’ non si dimenticano, ho visto più formaggi in una manciata di ore che in tutta la mia vita.
Partenza quasi all’alba con colazione di rito all’autogrill ai confini tra Liguria e Piemonte, e qui apro un piccolo inciso,
è dalle parti di millesimo, sull’autostrada Genova Voltri-Aosta, per capirci, francamente è riduttivo indicarlo con quest’etichetta perché è un piccolo gioiello di gusti, aromi, nel deserto dei punti ristoro disseminati per le nostre autostrade, la cura amorevole è estesa anche all’igiene e persino alle aiuole, non c’è traccia di sporcizia, non esiste un alimento surgelato precotto, insomma, chi ha occasione di passare, si fermi tranquillo, rallegrandosi della fortuna di poter fare uno spuntino in un ambiente piacevole con alimenti curati (bè, dai, siamo sinceri, questa bella realtà è più unica che rara).
Una volta arrivati a Bra il fermento era già alto e gli stand in piena attività, un po’ di foto con quello che mi è rimasto negli occhi, vi và?
Sono passati oramai dieci anni dalla prima edizione di Cheese – Le forme del latte, evento biennale in programma a Bra (in Piemonte), patria incontrastata della filosofia dello slow food (a cui mi onoro essere associata), Questo evento nato quasi per scommessa, è divenuto in un tempo relativamente breve, un punto di riferimento per la filiera lattiero-casearia internazionale. Negli anni sono state lanciate numerose campagne a livello internazionale, la più importante delle quali è quella a difesa del formaggio a latte crudo, con l’obiettivo di promuovere una produzione agroalimentare rispettosa delle tradizioni locali e dell’ambiente. Cheese è una manifestazione che affronta il mondo lattiero-caseario a 360 gradi, senza limitarsi solo all’aspetto commerciale o mangereccio.
L’edizione di questo 2007 ha aperto una straordinaria finestra sulle produzioni casearie artigianali nel mondo, focalizzando l’attenzione sui formaggi a pasta erborinata, offrendo una ricca panoramica attraverso laboratori, degustazioni, Master of Cheese e uno spazio dedicato: la Casa dei Blu: la varietà dei gorgonzola era infinita, dico davvero. Sono oltremodo orgogliona dell’incredibile successo ottenuto dallo stand della focaccia al formaggio di Recco, di cui parlerò diffusamente più in là.
Novità assoluta di quest’anno è stata la presenza dei Paesi dell’Est europeo, di antica tradizione agricola e di allevamento, Romania e Bulgaria in particolare, appena entrate a far parte dell’Ue. C’erano anche tutti gli elementi che hanno fatto la fortuna dei primi dieci anni di Cheese, quali il Gran Mercato dei Formaggi, la Gran Sala con la sua Enoteca, i Laboratori del Gusto, la possibilità di degustare i formaggi dop di montagna italiani, francesi, svizzeri e greci, oltre a quelli dei Presìdi Slow Food.
La piccola e ordinata Bra è stata letteralmente invasa, le piazze e le vie del centro storico, sono state prese d’assalto da un festante folla, variegata ma composta, e la cosa + bella era osservare l’espressione dei volti: mi sono detta, tra me e me, ecco, questa è gente felice.
piessenne
ah quasi scordavo di dire che ovviamente le sportine che ho portato a casa erano piene di un prezioso bottino di guerra, per così dire, un piccolo bottino che svelerò un po’ per volta; per ora vi basti sapere che ho riempito la dispensa di piccole delizie per palati raffinati.
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