Il motivo per cui ho fatto questo primo piatto è stato per soddisfare un reggimento d’amici, ma non solo. C’era anche da rispondere adeguatamente al meme del picnic di Cannelle e poi, (ancora!) volendo ci si potrebbe industriare ad infilare sto piatto nel piatto di potere di Lenny, perchè di potere ne aveva parecchio eccome, credo sia stata l’unica cosa mangereccia in grado di farmi alzare presto di domenica mattina. Quindi di motivi ce n’erano a iosa.
Questa pasta è come si suol dire un piatto unico, è un primo piatto della tradizione calabra di mia mamma e lì è un vero must tanto è ricca. Quand’ero piccola era deputata occupare il ruolo di primo piano nei riti e per ogni occasione di festa, che fosse Natale, Pasqua o la gita di pasquetta diventava irrilevante, poteva addirittura essere nel cestino di ogni picnic degno di tale nome. Mio padre aveva una passione smisurata per le gite fuori porta ma tra lui e mia mamma avevano un senso della misura un po’, come dire? allargato rende l’idea?!? Difatti avevamo una macchina con un bagagliaio enorme dove ci potevamo stare comode io e mia sorella a giocare a pallavolo e loro riuscivano a riempirlo a tappo con ogni ben di dio. La cosa incredibile è che al ritorno a casa avevamo finito quasi tutto. In quelle occasioni, quella santa donna di mia madre si alzava prima dell’alba e infornava l’enorme teglia di questa pasta, che si chiama pasta piena (cioè pasta ripiena) proprio grazie alla sua ricchezza d’ingredienti, più qualche torta di verdure e il classico dolcetto per noi bambini. Alle 7 aveva già tutto pronto e messo la teglia in condizioni tali da farle conservare il tepore del forno ancora per qualche ora, per poterla trovare quasi calda per il pranzo. Ci veniva a chiamare in preda al demone del tardi e noi bambini in perfetto stile ridolini, eravamo in macchina in meno di dieci minuti, tra lamenti ed eccitazione. Le nostre gite erano tutte nelle colline che sovrastano Genova anche se a volte ci spingevamo fino all’entroterra di Savona, questo rito ha accompagnato tutte le domeniche primaverili della mia infazia fino a quasi l’adolescenza.
Per le dosi regolatevi a seconda del vostro gusto e soprattutto in base al numero di commensali.
Pasta Piena (ovvero pasta “ripiena”)
Ingredienti
Tortiglioni (di marca, è essenziale che tengano bene la cottura)
per il sugo
passata di pomodoro (se possibile fatta in casa, altrimenti una passata abbastanza consistente e poco fluida)
costolette di maiale
aromi, sale, olio
Per la farcitura della pasta
prosciutto
soppressata
uova sode
polpettine
mozzarella
parmigiano grattugiato
pepe
Mia mamma organizzava tutto il giorno prima, così da avere ogni ingrediente pronto all’uso per la domenica, ovvero faceva le polpettine, che in quel caso erano col cuore di mortadella e con pochissimo pane raffermo, affinché conservassero in pieno il gusto della carne senza per questo diventare troppo secche o dure. Mia nonna, che abitava con noi, era l’incaricata a preparare il sugo, era una vera specialista e in pratica era quasi l’unica cosa che sapevo fare dopo il matrimonio. Dopo aver soffritto gli aromi con le costine di maiale, aggiungere la passata, e quest’estate vi dirò il metodo di mia mamma per fare una passata eccezionale, aggiungere un pochino di pepe e lasciare cuocere a fiamma bassissima in una pentola di coccio per almeno un paio d’ore.
A questo punto il peggio è fatto, adesso si tratta di organizzare gli altri ingredienti cuocendo le uova, tagliando a dadini la mozzarella, dopo averla fatta scolare dall’acqua per qualche minuto.
Sminuzzare con le mani le fette di prosciutto, avendo cura di sceglierlo senza conservanti o porcherie simili, dopodiché tagliare le fettine di soppressata abbastanza sottili, e dividerle a metà. Ho aspettato tanto per fare questo piatto, al di là dell’occasione, perchè il negozietto di robine calabre gestito da Aurelio è dall’altra parte della città e non mi è semplice andarci, ma ne vale la pena perchè mi garantisce dei prodotti davvero originali e che, ad esempio, le provole non sono fatte con latte in cartina, il che di sti tempi non è manco poco, no?
Adesso che ogni ingrediente è pronto cuocere molto al dente i tortiglioni, sconsiglio i paccheri, ci vogliono proprio i tortiglioni, condirli con un paio di mestolate di sugo, facendolo amalgamare bene alla pasta e posizionarli nella teglia per fare il primo strato, sopra al quale si posizioneranno in sequenza polpettine, soppressata, mozzarella, uova tagliate (a spicchi o a fette, a seconda dei vostri gusti) prosciutto un pochino di sugo e parmigiano. Fare un altro strato di pasta e ripetere l’operazione finendo col parmigiano ed infornare in forno caldo.
considerazioni finali, il sugo da aggiungere in teglia mia mamma lo allungava con qualche cucchiaiata d’acqua, se fate questo piatto non imitate mia mamma facendo altre mille robe, è davvero un piatto unico e ultra saziante, abbondate in polpettine, (andranno a ruba!) e se non sapete resistere aromatizzatele con qualche spezia indiana (come ho fatto questa volta) l’effetto esalterà ancora di più gli aromi.
ah ecco poi tu saresti quella che viene da me a fare la pitimina sulle calorie, neh? :-)
ho visto solo adesso le ricette gialle, ma che belle, viene voglia di provarle tutte, ma quelle dietetiche invece dove sono? hai fatto il pdf?
O mamma, questa sì che è una pasta al forno! Piena, ricca, ottima. Complimenti :-)
no signora maestra, non l’ho finito il pdf light, ho avuto un ospite importante per quasi una settimana e tra il lavoro delle ricette gialle e il resto non sono riuscita a finirlo. Spero di riuscirci a brevissimo, da averlo pronto per le diete primaverili!
ehi, ma i tuoi sono dolci ipercalorici al cavoletto, mica è la stessa cosa! questo è un piatto unico per bambini irrequieti che correvano e giocavano 15 ore al giorno ;)
grazie Alex ero un po’ titubante se postarla o meno, perchè sta pasta fuori dal suo contesto geografico è quasi scandalosa :)
La pasta al forno deve essere scandalosa!!! Piena di roba proprio come questa, che ti fanno pensare a casa e alla domenica e mettono felicità!!!!Un bacio
scusa..mi è scappato il dito prima di firmaremi. lety http://www.pasticcidimemole.blogspot.com
via! dietro la lavagna subito! :-)
uff ma se faccio sempre dolci macrobiotici!
per una volta che faccio un bel dolce vero, da portare in regalo oltretutto…
WoW che piatto di potere e che bei ricordi d’infanzia.
Questa pasta la conosco bene: è il piatto forte di mia madre, quello delle nostre belle domeniche insieme.
Io però non sono capace di farlo, forse perchè per me è un “piatto dei ricordi” che non sarei in grado di riprodurre con le sensazioni connesse.
stella se sei stata così reattiva significa che hai sentito un profondo senso di colpa in fondo al cuore e che hai tentato maldetramente di camuffarlo dietro il dito (no non intendevo il medio :) ma come sai i vedo tutto e non miai fregato 8)
;)
eh Lety proprio vero, è scandalosa. scandolosamente buona. E le volte che avanzava (poche per la verità) ce la friggivamo la sera, per far diventare croccante la pasta. Ah che momenti idilliaci! Quando si dice far pace col mondo
ecco Lenny diccelo a Stella che mica è vero ch’è tanto ingrassante! Davvero non l’hai ancora fatta? dì la verità … sincera eh… la mangi da tua mamma, nè?
;)
uhhhhhhhhhh ma questa pasta al forno è una bomba!!!! sono già sazia solo a vederla….ma accidenti invoglia a prepararla…quindi ti chiedo da gallina ottusangola: polpettine con carne macinata, mortadella e pane??? le costine servono solo per fare il sugo o mi sono persa a sbavare sulla foto?…ovviamente poi mi metterò a dieta!!!!!!:)
Lo si hai capito giusto, le costine si mangiano l’indomani, ma per questa riicetta servono solo per insaporire il condimento, nulla osta che se uno non ce l’ha fa un sugo semplice ;)
invece sulle polpette non sono stata a specificare, bisogna farle al solito modo: uova, carne, poco pangrattato, formaggio, sale e pepe. Ma per quello che riguarda il pane bisogna dimezzare la dose che si usa abitualmente ed aggungere un pezzetto di mortadella tritata, tipo un fondino per capirci. così rimangono più morbide e non si induriscono durante l’infornata.
Ecco, questa pasta qui… a me fa un certo effetto. Per una quasi-ex vegetariana come me c’è troppa carne, certo, ma è un piatto che sa di festa, di famiglia e di allegria! Insomma, ‘na roba che, se fatta da te, mi potrei anche mangiare :-**
ps: non so se sono stata chiara… era un gran complimento il mio :-)
Piatti come questo non comparivano sulla nostra tavola, quand’ero bambina (mio padre odia la pasta, a meno che non sia ripiena… quindi al forno erano sempre e solo cannelloni), io invece ne vado matta e mi sono rifatta quando ho messo su casa (e cucina), AMO la pasta ripassata nel forno e poi sformata e tagliata a fettone belle spesse, mi piace molto più del classico piatto di pasta.
ahahah! io adoro le cose scandalose!!! e sono felice che ogni tanto le posti pure tu,che sei sempre attenta alla salubrità degli ingredienti e alle calorie!!
grazie mille per le info!!! :)Lo
Eccola qua….proprio la stessa identica pasta al forno di mia mamma, e di mia nonna….e certo, anche mia! d’altra parte anche mia mamma è calabrese! unica variante, che ci aggiungiamo se è stagione, le melanzane fritt. Per il resto è proprio uguale, oh. Tortiglioni e polpettine comprese!
Katia guarda la purista che c’è in me aborra questa pasta, ma poi è sufficiente assaggiarla per farsi passare ogni tio di dubbio, è buona, completa, i diversi aromi si sposano ch’è na delizia. Insomma adesso la faccio più o meno un paio di volte l’anno, e è sempre un gran piacere. semmai prossima volta te ne porto un po’, così verifichi :)
Elisabetta, eh diccelo a Katia che una volta nel piatto diventa irresistibilmente trasgressiva! ;)
Lo è sempre un piacere!
oh Mosc non c’è assolutamente niente di più attizzante del piacere della trasgressione e del proibito … eheheheh
Uvetta ah no, la pasta con le melanzane la faceva in diversa sede, dovrò venire da tua mamma per assaggiarla mi sa :-D
Altra calabrotta…che bello!!!
Questa pasta lafacciamo quasi uguale…hai visto anche la mia versione!!!
Altra calabrotta…che bello!!!
Questa pasta lafacciamo quasi uguale…hai visto anche la mia versione?
Buona Pasqua a tutti.
Francesca ma alludi alla teglia con penne e patate? le patate mia mamma le faceva nella pasta col baccalà (chiamata tiana di baccalà) pasto tipico del giorno di natale. wuaooo che bello essere attorniata da tante calavriselle!
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