A grande richiesta, ovvero come Facebook stravolge i piani in quattro e quattr’otto
Premessa della premessa
Allora questo post non era previsto per oggi, che di lunedì di prima mattina non è bene far salire a mille il colesterolo ai gentili lettori di questo simpatico blogghino (nevvero che siamo simpatici io e il mio blogghino? eh nevvero?)
E mò non cominciamo a fare i pignoli commentandomi che non si cominciano le frasi con gli avverbi, figuriamoci i post! Il fatto è che ieri sera, ma và a capire il motivo, mentre stavo scrivendo il post, un altro post, ed ero praticamente quasi alla fine, questo è il bello del masochismo (!), mi è venuta la brillantissima idea di lanciare un sondaggio su Facebook con questo testo “gì fa un sondaggio, accorrete numerosi. Domani volete vedere il post della torta o quello della pasta? vi do esattamente mezz’ora per decidere, poi devo stirare!”
Bè non ci crederete ma il 99% ha scelto la pasta, con mio grande dolore e disappunto, che alla torta ci tenevo proprio e domani capirete il motivo :-(
Quindi a quel punto ho dovuto mettermi e ricominciare daccapo il lavoro, che poi uno dice che non sono disposta al dialogo, nè! Perciò i golosi del dolce pazientino fino a domani ed accettino serenamente il responso di Facebook (serenamente… vabbè, si fa per dire)
Premessa
Prima di parlarvi della ricetta vera e propria vorrei fare una premessa tra il serio e il faceto narrando una piccola cronistoria risalente a qualche giorno fa.
Come sapete collaboro con Vinoclic che di fatto è il maggior Network pubblicitario di Wine & Food, tramite esso mi è stata richiesta una valutazione qualitativa di una serie di prodotti all’interno di un kit chiamato non a caso Delizie di Onesta Cucina della ditta Garofalo.
Onde evitare che scoppi la medesima bagarre virtuale, vissuta da spettatrice ai tempi della Lagostina, vorrei sottolineare che VinoClic, nel pieno rispetto delle regole che si è dato, mi ha coinvolto per un feedback privato e che la pubblicazione di un post sul blog è totalmente volontaria, probabilmente gradita ma non richiesta né da VinoClic, né da Garofalo. Però mettetevi nei miei panni io sta pasta la mangio normalmente e adesso con la casa invasa da diverse specialità e formati non avrei dovuto farci dei post? Non è che ne farò uno e basta e non smetterò certo di postare pasta quando avrò terminato il quantitativo che la Garofalo mi ha inviato! Ma non scherziamo! Sarebbe stato ipocrita e assolutamente falso. Facevo dei post di pasta ieri e li farò anche in futuro, e sicuramente non ci colpo se la Garofalo è l’unica pasta che regge il passaggio in forno senza diventare un malloppo immangiabile come le altre.
Ora cercate d’immaginare la mia faccia. Proprio AMME che sono una delle più golose mangiatrici di pasta vengono a fare questa proposta? Che poi (putacaso) la pasta che compro abitualmente sia proprio quella, perché soddisfa totalmente le mie aspettative di qualità, è irrilevante:-)) Difatti la Spettabile Ditta non lo sa che mi ha fatto un piacere doppio. L’unico appunto che potrei muovere è che se mi avessero avvisato un paio di giorni prima della spedizione, avrei evitato di comprarne due kili il sabato precedente … eh delle volte la fortuna, vero?
Insomma mi sono sentita al settimo cielo, sprizzavo entusiasmo da ogni poro. E benché il tutto sia accaduto in una delle settimane più impegnative dell’anno, sono stata davvero contenta di aver contribuito con le mie valutazioni. Vabbè, non so se posso pubblicizzarle, ma sono state assolutamente positive. Ad un certo punto, presa proprio dall’adrenalina perché mi sono sentita proprio una privilegiata, sono andata oltre alla normale richiesta ed ho fatto pure la prova di forza anche perchè, detto tra noi, non è facile inventarsi una pseudo attività su un prodotto che si conosce a menadito e di cui si ha fiducia perchè lo si usa da tempo. Quindi mi sono inventata la prova che in genere non si fa mai, quella che serve a capire cosa succede se va tutto storto. Aho che ci posso fare se sono un tecnico inside? :-)) Perciò ho simulato una stracottura, fingendo una dimenticanza sul fornello, non statemi a dire che non vi è mai arrivata la telefonata DOPO aver buttato la pasta perchè non ci credo, è un classico. Farà piacere sapere che anche se lasciate cuocere la pasta per qualche minuto in più non vi pregiudicate la cena. L’acqua era ancora limpida e, testando fino ad un dieci minuti oltre alla normale cottura, la pasta ha conservato il suo nervo. Oltre questo tempo era decisamente più morbida ma non ancora colla.
Se ci avete mai fatto caso le paste normali hanno uno scarto massimo di un minuto per passare dallo stato al dente a colla. Ecco questo con la Garofalo a me non è mai successo. eheheheh in casa ridacchiavano prendendomi in giro e dicendo che in pratica mi sono portata avanti con l’età scoprendo che potrò mangiare la mia pasta preferita anche quando sarò una vecchina sdentata e rincitrullita e questa, fatemelo dire, si ch’è una bella notizia, no? Non ero e sono obbligata a fare alcun post, giammai di spot e cose simili, nella richiesta che mi è stata fatta non vi è alcun vincolo nella libertà di valutazione e pubblicazione dei risultati dei prodotti, era scritto molto chiaro. Ma … io sono persino imbarazzata QUELLA è la MIA pasta abituale (!) Praticamente ogni piatto di pasta, che non sia fresca, in questo blog è pasta Gragnano de pastificio Garofalo, e non ne sono sicura ma da qualche parte devo anche averlo dichiarato, quindi sarei stata persino disonesta a disconoscerlo oggi.
Ma le belle notizie non finiscono qui, aggiungo anche che nella bella scatola, oltre alla pasta c’era un piccolo set da cucina, tutti prodotti della cultura campana, ovvero tre tipi di oli che rappresentano le monoculture più particolari della Campania e udite udite c’era anche la Colatura d’alici di Cetara… cioè vi rendete conto? Praticamente un sogno! In ultimo erano presenti tre prodotti della cultura agro alimentare da tempo abbandonati e riscoperti da un giovane agronomo: Il fagiolo a formella, la torzella riccia e il pomodoro giallo del Piennolo.
Tre prodotti di cui ignoravo l’esistenza fino all’altra mattina e mi sto documentando per il loro migliore utilizzo e se proprio volessimo fare i pignoli, si potrebbe suggerire alla Garofalo, vista la particolarità di questi prodotti, di farli sempre accompagnare da un foglietto con informazioni agro alimentari e magari eventuali suggerimenti d’uso per aiutare utenti ignorantelli come me.
Insomma non ho capito se Babbo Natale è arrivato in ritardo di un anno o in anticipo di un paio di mesi, ma ne sono davvero contenta.
Se proprio m’impegnassi a trovare una pecca nel kit Delizie di Onesta Cucina direi che mi è sembrato quasi strano che dessero per scontato che un buongustaio amante della pasta fosse per forza con un giro vita stratosferico, assieme al resto, nella scatola, c’era una specie di giacca da chef molto secsi, ma siccome io ho XSmall e loro hanno inviato la XXlarge, missà che non riuscirò ad usarla ;-))
Questo è un appello alla Garofalo, guardate che mangiare la pasta non mi ha ancora fatto diventare una balena, tenetene conto per il futuro ;-))
Questo invece è un appello in piena regola per tutti voi, con la raccomandazione di non farmi sfigurare e senza fare accorgere che sono ignorante in materia. Ad esempio voi come usereste le Delizie che mi hanno inviato? A parte la colatura di alici di Cetara tutto il resto è nebbia per me! Si accettano suggerimenti per i prossimi post, quindi coraggio datemi una mano per sfruttare al meglio il regalo più bello dell’anno. Intanto osservate un po’ cosa ne ho fatto ieri delle chitarrine e ditemi se questo preludio d’inverno vi convince.
Chitarrine della domenica
Ingredienti per 2
160 g di chitarre Garofalo
una tazza di caffè
½ cipolla
50 g di lardo
50 g guanciale di maiale
30 ml di Greco di Tufo
1 uovo
100 g di pecorino
olio evo
sale (poco!)
pepe (tanto)
Tagliare a julienne la cipolla e metterla in una padella con un velo d’olio assieme al lardo affettato finissimo e il guanciale a tocchetti, ricordandosi di tenerne da parte una fettina integra a persona per la guarnizione. Fare rosolare per qualche istante.
Unire il vino e cuocere a fiamma lenta per 20 minuti, aggiungendo, ove occorresse, qualche cucchiaio d’acqua di cottura della pasta. Regolare di sale e pepe.
Nel frattempo sbattere l’uovo in una ciotola, aggiungendo il pecorino grattugiato e il pepe.
Cuocere la pasta in abbondante acqua leggermente salata a cui si sarà aggiunta una tazza di caffè. Non guardatemi strano, vi assicuro che da delle sfumature notevoli.
Scolare la pasta, totalmente priva di acqua di cottura e leggermente al dente; versarla nella padella del lardo, a cui si sarà spenta la fiamma ed unire il battuto di uovo e pecorino. Mescolare con cura e servire guarnendo ciascun piatto con una fettina di lardo precedentemente rosolata.
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Gi, dimmi se non siamo telepatiche tu ed io.
Da’ un occhiata al post che ho fatto per il tuo pesto, e dimmi se riconosci gli spaghetti fotografati :))
PS; la settimana scorsa GROSSA CRISI, avevo finito gli spaghetti alla chitarra, G> che nella mia dispensa c’hanno proprio un posto dedicato :))
ORa leggo con calma tutto il post. UN bacio!!!!!
Gì mi hai fatto venire una fame esagerata! Io ho postato una torta…facciamo uno scambio alla pari?!?! ;)
Un bacio grande e buona settimana
Fra
Be allora: il sondaggio a ricetta quasi inserita….è stato un’azzardo…ma alla fine hai dovuto rispettarlo no?! Vabbè non che questa pasta sia male..ma ci hai aumentato la curiosità per la torta!!
Che bel kit!! La marca della pasta ora proprio non ci viene in mente..com’è la confezione scusa?? Poi magari è la stessa che usiamo anche noi, ma ora come ora ci sfugge!!
Comunque dai, la pasta non va a male, per gli altri ingredienti…non dirci che non hai già elaborato qualcosina?…non ci crediamo se rispondi di no! e poi finisce che ti tocca ripostare tutto….
un bacio e buona giornata!
PS: dimenticavamo, buonissima questa pasta..anche con il caffè?!?
La colatura di alici di Cetara ce l’ho ce l’ho, l’ho usata proprio per il tuo pesto!!!! I pomodorini gialli del piennolo (rari) sono buonissimi confit o in sughetto sugli spaghetti…..
Elvira ho visto, che forte, pare che ci siamo messe d’accordo.
Praticamente un gemellaggio chitarroso :-))
Fra vengo a sbirciare la torta, la mia me l’hanno fatta fuori in un botto, uff
manu_silvia mannò, dico davvero i questi prodotti non li conoscevo manco per sentito dire, a parte la colatura d’alici. Per questo ho bisogno d’aiuto!!!
Paola grazie dei suggerimenti perchè tra pomodorini e torzella mi hanno messo sinceramente in crisi!
Magari online ci sarà pure qualcosa ma io non ho trovato niente, sob!
Ciao tesora…. ti auguro un buon inizio settimana!!!!!!
La colatura di alici l ho utilizzata anche io pochi giorni fa..per il resto..non so cosa siano..come facciamo? Beh sono fiduciosa nel tuo ingegno, mia piccolla xsmall:)) Elga
ciao cara…ti dirò che mi sembra interessante, davvero..la proverò…per il rsto non so aiutarti molto, amch’io conosco solo la pasta di gragnano e la colatura di alici, su cui ho fatto recentemente un post, se però inventi cose prelibate con gli ingredienti misteriosi, siamo pronti a leggerne!!!
Non ho partecipato al sondaggio, ma son contenta del risultato. A me i dolci, un po’ che non posso farli, un po’ che girano ovunque, m’hanno stufato.
Evviva un bel piatto di pasta o un bel secondo (che poi confessiamocelo: per farli bene bene, bisogna saperci fare – e mi pare sia il tuo caso) ;-)
Oh… l’ho detto. Bacioni.
Mamma come t’invidio Gì!farei anch’io da tester + che volentieri per quella pasta divina!(che consumo anch’io..)
anzi la Garofalo m’ha fatto riscoprire la pasta, prodotto che un tempo snobbavo!
la tua ricetta è meravigliosa ora penso ai prodotti rimanenti…
W FEISBUC!!!! ;)
Ciao,Fiordisale,sono nuova nel tuo blog.Ho iniziato a leggere “non perdiamoci di vista”-ma poi la curiosità e la gola mi hanno trascinata altrove.Hai un simpaticissimo modo di dire le cose,con garbo competenza e chiarezza ed ironia-non guasta mai-
Proverò questa ricetta ma verrò ancora a trovarti,e ne scoprirò di cose interessanti,ne sono sicura.
Io,memore di origini e tradizioni meridionali,uso
i pomodorini-(sono quelli che i nostri conservavano appesi, a grappolo,per l’inverno)-strofinati sulle friselle,assieme ad aglio,basilico,origano e del buon olio d’oliva. Grazie per l’ospitalità .Con simpatia chicchina
io sto tranquilla, è solo questione di attesa…ora c’è la pasta domani c’è il dolce…eheheh se oggi c’era il dolce…domani pasta….cosa voglio di più dalla vita??? eheheh venire a pranzo a casa tua mentre testi la pasta…che magari ci infiliamo in due nella giacca e facciamo le pisquane!
p.s. ho letto tutti i tuoi post in questi giorni…guardando attraverso i tuoi occhi dove un po’ volevo essere ma dove un po’ non volevo…in silenzio perchè proprio non so cosa dire se non incrociare le dita! bacione
tutti in facebook la sera alèèèèèèèèèèèè!!
sono d’accordo con loryyy…tanto prima uno poi l’altro..noi siamo felici lo stesso!! :))
complimentissimi…e non chiedermi nulla..sono completamente ignorante in materia..
maaa una cosa conosco..la pasta garofalo!!..si si..buonaaaaaaaaaaaaaaa
vado a letto valà..che sto delirando!!
ripasso domani vedere la TORTA!!!
bacioniiii
ciao, desideravo segnalarti che ho inserito il tuo blog in una mia special list http://www.congustoblog.it Complimenti per il tuo blog a presto
federico
This looks amazing. I have some lardo in the refrigerator and am always looking for new things to do with it. Thank you for this beautiful presentation.
Ciao! una domanda: dove la compri a Genova la pasta Garofalo? ho visto il sito, con delle confezioni molto sfiziose ma prima di lanciarmi nell’acquisto on-line vorrei provarla. Grazie mille!!
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