Anni fa, quando mi resi conto del virus divorzista che stava attraversando la mia e le generazioni limitrofe, avevamo appena cominciato la tradizione delle cene itineranti, proprio perché il novello single di turno non si sentisse solo e abbandonato, sensazione che, ahimè, acchiappa. Acchiappa a prescindere, voglio dire. In queste occasioni mi sorpresi a scoprire che una delle bizzarre caratteristiche delle cucine dei single, come fosse un minimo comune denominatore, era l’abbondanza di cipolle.
Per me, che ero fiondata ancora profondamente nel mio duetto amoroso e che non amavo così smisuratamente le cipolle, per un sacco di ottimi motivi, non ultimo il fatto che non le digerivo, l’impatto non fu né indolore né comprensibilissimo, così mi ripromisi che se mai mi fossi trovata nelle medesime disgraziate condizioni, che avrei evitato di cibarmi e di offrire cipolle ai miei ospiti. Ingenua e candida com’ero non mi ero immediatamente resa conto che diventare single da un giorno all’altro oltre alla desolazione della nuova casa, il più delle volte semi-vuota, al di là della tristezza, che c’è, è inutile negarlo, al di là del senso di disorientamento, esiste un problema serio di budget mensile e quindi un approccio diverso al quotidiano. Bisogna aggiungere che fino a pochi anni fa divorziavano solo i benestanti, eravamo abituati a separazioni milionarie dove i coniugi in lite battagliavano per ottenere lasciti e assegni sempre più grassi. Invece qua ci si trovava davanti a persone normalissime con una dichiarazione dei redditi dignitosa senza essere, come si suol dire, consistente. Ed è così che il nostro prode single si ritrovava ad avere più o meno le stesse spese ma ad avere metà delle entrate di prima. Se a questo quadro ci aggiungiamo una controparte senza scrupoli, o un po’ egoista, e magari uniamo alla questione anche un paio di pargoli, da usare debitamente come arma impropria contro di lui, ecco che le sue entrate si potevano ridurre fino a un terzo. Tralascio tutto il discorso che sarebbe giusto fare sulla stupidità squisitamente femminile, visto che la responsabilità di molti cattivi atteggiamenti post matrimonio ricade prevalentemente su di loro. Si in questo, come in mille altri casi io sono una voce fuori dal coro, orgogliosa di non aver condiviso scelte scellerate e percorsi indecorosi, che sminuiscono ed offendono qualunque relazione esistita nella coppia prima della fine. Ed è per questo che il discorso è perlopiù al maschile, perché al 90% sono solo loro, in caso di separazione, a pagare il doppio e a volte il triplo prezzo della fine della storia. Ovviamente è un discorso forzosamente generalista, perché è ovvio che non tutti gli uomini e non tutte le donne, ma al momento sto analizzando la questione solo dal punto di vista numerico. Quindi i novelli single si ritrovano a riempire le sportine della spesa con alimenti alla portata di portafoglio, tra cui le famose cipolle, con cui prendono sempre più confidenza. Avevo persino pensato che fosse un modo ingegnoso per mascherare a se stessi le inevitabili lacrimucce del periodo, trovandosi un ottimo alibi. Questo post è dedicato interamente a loro, perché solo camminando sulle loro stesse orme ho capito fino in fondo molte delle cose che ignoravo. Però, volendo, in un momento che non si prospetta molto florido per tante famiglie, è anche un invito a guardare le tecniche di sopravvivenza che questi single hanno imparato sulla loro pelle.
Quando, sfogliando il solito libro da cui non riesco a staccarmi, mi sono imbattuta in questa zuppa, sono ripiombata in quelle vecchie cucine con quegli uomini disadorni e l’odore pungente delle frittate di cipolle che si insinuava su per le narici, e mi sono detta, questa zuppa gli piacerebbe, questa zuppa, così povera nel costo e così ricca di sapore farebbe proprio al caso loro, per fare riapprezzare le cipolle come scelta e non più come necessità, ma anche per fare attraversare la bufera in attesa di giorni migliori.
Zuppa di cipolle alla persiana
Ingredienti per 4 persone
5 cipolle grandi, pelate ed affettate finemente
sale marino e pepe nero
½ cucchiaino di curcuma in polvere
½ cucchiaino di spezie indiane (*)
½ cucchiaino di menta essiccata
2 cucchiai di farina
700 ml di brodo vegetale (o di pollo)
1 stecca di cannella
il succo di un limone
1 cucchiaini di zucchero
qualche foglia di prezzemolo spezzettata con le mani
3 cucchiai di olio
Mettere una pentola (usare la pyrex!) con 2 cucchiai di olio su un fuoco medio, aggiungere le cipolle con un po’ di sale e pepe. Incoperchiare e fare sudare per 10-15 minuti, finché le cipolle non sembreranno tenere, mescolando ogni tanto. Trascorso questo tempo, togliere il coperchio e alzare leggermente la fiamma.
Aggiungere le spezie, la menta essiccata e l’olio rimanente. Incorporare la farina e continuare la cottura, mescolando per 3-4 minuti. Versare il brodo poco per volta, sempre mescolando, per prevenire grumi. Quando tutto il brodo sarà incorporato alle cipolle, unire anche la stecca di cannella e fare sobbollire a fuoco basso, parzialmente coperto per un 30-40 minuti.
Unire il succo di limone, lo zucchero e regolate di sale e pepe. Eliminare la stecca di cannella. Scodellare la zuppa nelle terrine riscaldate e cospargere di prezzemolo spezzettato.
(*) avrei dovuto usare semi di fieno greco ma sfortunatamente non so manco come sono fatti e non ho idea di dove potrei trovarli, ma posso garantire che la bontà della ricetta non ne ha risentito affatto.
:-)
mah…io sono sposata, il marito odia le cipolle(ma lo sto educando..)ma io le adoroo e me le mangio sempre!mi sa che questa domani sera me la preparo, è perfetta anche x la dieta!
Giò la cosa bella di questa zuppa è che il sapore tipico delle cipolle scompare! Per la dieta è eccezionale, per non parlare di tutti i benefici!
Buonaaaa! Anch’io adoro le cipolle. Magari crude cerco di evitarle (ma mi piacciono un sacco!. Questa zuppa speziata dev’essere ottima!
baci
ps: sul resto, condivido in pieno quello che dici. Noi siamo abbastanza fortunati, perché la ex è una persona intelligente, ma le difficoltà comunque (anche economiche) non mancano mai…
k eh che certe cose se non le attraversi mica ci credi! La zuppa merita veramente
Gì, anch’io mi unisco alla combriccola di quelli che non amano proprio tantissimo la cipolla… non ne posso fare a meno nel guacamole, ma altrove la mollo volentieri. La gradisco in (o su) una focaccia, ma poi ne pago le conseguenze…
Per affrontare il periodo poco florido ripiego sulle patate, che invece mi piacciono un sacco!
;)
cricri fammi un piacere e prova questa zuppa, dico davvero, se è piaciuta da matti a me che le cipolle proprio non le digerivo manco… sulla focaccia non ne parliamo, ma come te non so resistere e quel paio di volte al mese mi faccio fregare! Altro che al cuore… è alla gola che non si comanda!
Qui le cipolle piacciono e sono usate con abbondanza.
Da dove arrivi la passione non lo so: mio papà le odia e mia mamma le ha sempre usate con misurata parsimonia; mia suocera le trova pesanti (e anche se non lo dice sono troppo “da poveri”) e al massimo usa un po’ di scalogno. Io e mio marito le mangiamo con passione moderata.
Le mie figlie invece morirebbero per una cipolla, in qualsiasi modo, purchè sia cipolla.
Forse questa ricetta è un po’ troppo adulta per loro… ma cresceranno ;-)
Cristina allora se ami già di tuo le cipolle questa zuppa è per te, con l’avvertenza che il sapore non è quello tipico da cipolla, ma molto più buono e delicato (credo sia stata la curcuma e tutto l’ambaradan) sappimi dire se la dolce metà ha gradito
Questa ricetta fa per me!! Solitamente ho in casa solo gli scalogni che, grazie alle loro dimensioni ridotte, sono ideali per un single. Altrimenti ti ritrovi la cipollona in frigo che ti impuzzonisce tutto :-) Per questa ricetta però un bel sacchetto di cipolle però lo compro volentieri.
Alex IDEM! anch’io uso sempre gli scalogni, per due motivi 1) sono più delicati, 2) sono piccinipicciò. Satvolta ho comprato apposta le vipolle bionde perchè volevo proprio togliermi sto sfizio!
uh
mi sono intristita un pochino però…
*
mannò, Claudia, anzi. Ero triste io quando mi sono resa conto di non averci mai capito molto (ma sto studiando, eh!)
Ricchissima questa zuppa! e profumatissima con tutte quelle spezie!
buonissima ed invitante!
un bacione
manu e silvia si è proprio così, una zuppa da riempire di profumo la cucina. Missà che la rifarò!
Il fieno greco l’ho comperato da Castroni, a Roma,ma ancora non ho capito come usarlo. Sono dei semini duri, della forma di…non saprei, dentino di un bimbo di 3 anni? Andrebbero pestati e ridotti in polvere. Ho letto che hanno un potente effetto rivilatizzante e afrodisiaco (quindi se un single maschio ne abusa, poi va di corsa in zona Foce!), che, se assunti la sera, ti fanno rimaner cogli occhi spalancati. So che viene mischiato ad altre spezie per l’essiccamento della carne(vedi Pastırma), ma, come Lucio Battisti, mi chiedo: “ma che sapore ha…?”
giorgetto bentornato! allora i semini mi hanno spiegato che li trovo pure da naturasì (wow), e viste le altre dettagliate informazioni, la prossima volta che avrò A cena (da non confondersi con PER cena) un amico, rivedrò un attimino il menù, e chissà che non faccia una focaccia coi semini per antipasto, uno spaghetto col pesto di semini per primo e frittelle di capesante coi semini. :-)
E lo terrò ben presente la prossima volta che farò il lonzino di Filippo!
Dai ripigliati presto, uffa ma proprio adesso che è arrivata la primavera ti vai a schiantare?
piesse
e tu hai letto cos’ho risposto su fb stamane ad una tipa scandalizzata perchè le maltrattavo il papa?
:-P
Dimenticavo di aggiungere che, una volta tanto (non capita MAI!) ho in casa tutti, ma proprio tutti, gli ingredienti di una ricetta letta in rete, e siccome che sono raffreddato e mi farebbe bene una cosa bella calda [poi sono tra quelli che se debbono fare una ricetta prima mettono a soffriggere tanta cipolla e poi leggono gli ingredienti (Oops, era un dolce!!)], questa cosa lì che hai scritto mi capita al fagiuolo. Merci bien, fleur de sel.
P.S.
Appropò, hai letto cos’ha detto Bagnasco? Basta attacchi contro il Papa…oh, ce l’aveva co’tte, eh!?
Bellissimo post, bellissima ricetta, il libro mi sa che mi tocca comprarlo da quanto (e come) ne parli.
Buona giornata!
Mariù secondo me merita. Merita perchè non ci sono solo ricette, è un modo di pensare e il tipo di approccio al cibo.
buoona (finalmente una cosa che potrei avere fatto io… vabeh a parte lo zucchero e la farina e il brodo di pollo), le cipolle non le mangio crude di solito, ma stufate con le spezie sono digeribilissime, te l’ho detto vero che sono andata all’incontro “le spezie nella medicina ayurvedica”? se vuoi ti dico tutto l’elenco della curcuma, lunghissimo :-)
il fieno greco ce l’ho, l’ho usato una volta sola ma ce l’ho, iè
stella maddai, ho già fatto qualche ricetta di questo signor libro, questa spratutto l’ho pubblicata immaginando ti avrebbe fatto piacere!
eh me l’hai detto, mannaggia del corso.
Aspetto i tuoi post, nessuno riesce a spiegare le cose come te (io sono troppo frettolosa :-)))
speziata e profumata questa zuppa è meravigliosa.
per i semi di fieno greco hai provato all’erboristeria Torielli di vico san bernardo?
di solito trovo sempre cose insolite!
paola maddai, davvero? guarda ci passo, non foss’altro che per conoscere un posto nuovo che ha queste robine (che fa sempre comodo!) grazie, grazie!
Cara gì, hai sollevato il velo su una realtà devvero triste delle nostre città..qui a milano le mense dei poveri pullulano di single divorziati( e non), da quanto leggo sui giornali.
La tua zuppa credo sia strepitosa, io conosco la soupe d’onion che faceva mammà..solo trovassi il modo di digerirla sta cipolla!!!
Un bacione
Saretta la cosa davvero preoccupante che la gente in giro ascolta certi TG che dicono che va tutto bene, di spendere e spandere (eccetera) ma la realtà del paese è diversa, e chi è precario, o cassintegrato ha smesso di avere sonni tranquilli.
Non o chi l’ha detto, ma è proprio vero, ci stiamo bruciando una generazione, come quando si scende in guerra, aggiungo io.
Quando me la fai la zuppa di tua mamma?
Peccato davvero non potertela mangiare tutta!!
E chi avrebbe detto che una zuppa di cipolle potesse avere un aspetto tanto delizioso?!
claud è proprio vero.
se me l’avessero detto che mi sarebbe piaciuta così tanto non ci avrei creduto.
è semplice, poco costosa, bella e buonissima.
cosa volee di più!
In quanto single sono un’amante delle cipolle in ogni loro forma e manifestazione.
Probabilmente resterò single a vita!!!
Uh lydia pensa che manco lo sapevo che eri single! comunque no, non è mica detto. magari i single la odiano ma sono costretti a mangiarla :-))
Sei felice e soddisfatta di essere single?
io e il galletto ci organizziamo se non abbiamo impegni di tipo sociale…abbondiamo di cipolla cruda e aglio ahah questo è amore!
già fatta mia :D
Ma si, dai.
La mia singletudine tutto sommato mi piace.
Non posso lamentarmi.
Però, io quà sto se qualcuno mi vuole… ;-)))
Un bacio
bè, a me paice da morire, lydia. Ci rinuncerei solo per un semidio, avrei scritto senza “semi” ma ho avuto timore che si facesse vivo quellolì, per la nota sindrome. Sai com’è non è che ho voglia di mettermi a fà la badante :-P
Come al solito mi avvince il racconto!
E quando arrivo alla ricetta devo leggerla due volte perchè sono ancora presa dal “cappello”.
Adoriamo le cipolle alla Gatteria, quindi mi hai fatto venire voglia di provare anche questa zuppa!
Grazie per quello che sei e per quello che sai dare!
nasinasi
Miciapallina maddai, che meraviglia, allora prossima volta ti chiamo eh.
Grazie a te micetta bella, vedere spuntare il tuo grazioso musetto è sempre una grande gioia :-)
Cipolle e Toscana. Indissolubili.
Ti manderò la ricetta della pappa al pomodoro, se gradisci le cipolle.
Giagina ci contavo da morire! :-))))
“al 90% sono solo loro, in caso di separazione, a pagare il doppio e a volte il triplo prezzo della fine della storia”…scusa ma esattamente su quale pianeta vivi?
dile è una risposta facile, fin troppo.
Vivo in un paese stupido, che assegna di default i figli alla madre senza manco analizzare se tra i due coniugi è la parte con meno problemi (psichici et similari). Vivo anche in un paese che in virtù di saccenti assistenti sociali sentenziano a favore della donna a prescindere, disinteressandosi poi completamente se la signora in questione porti i figli anche sul posto di lavoro (e ovviamente non intendo quella tipologia di lavoro di cui ci si vanterebbe in giro).
Il paese in cui vivo, colpevolmente può togliere d’ufficio, ingiustificatamente aggiungo, la casa di proprietà dell’ex marito, per lasciarla alla moglie e alla pargolanza, senza che questo implichi un qualunque obbligo a pagare una sorta di quota d’affitto.
Però tra le note positive, e di cui ho notizie dirette, non ascoltate dal parrucchiere, ci stanno anche donne che riescono a convincere i mariti a farsi intestare tutto, in regime di separazione dei beni, e poi cacciarli, come si fa coi cani d’estate quando ingombrano le vacanze.
Il bello di non aver niente a che fare (sull’argomento) né con una né con l’altra categoria mi offre il vantaggio di poter vedere TUTTE le schifezze, non solo quelle trite e ritrite degli uomini, come se le donne fossero tanti angoletti innocenti.
Diciamo che da un uomo non mi aspetto granché di default, ma da una donna si, e spesso sono rimasta delusa da quest’ultime.
e tu invece in che pianeta vivi?