Una fatica immane tirarmi fuori questo post. Dico davvero. Me lo sono imposto ma più passavano le ore e più diventava difficile buttare giù qualche parola. Menochemai spensierata, menochmai allegra (e non sto qua a dilungarmi sui motivi :-(
Perché allegra non lo sono e non sono così brava da dissimulare umori che comunque mi si spandono dentro.
Però, se accettate una ricetta nuda e cruda senza troppi fronzoli di contorno e soprattutto priva di toni pieni d’entusiasmo o gioiosità, ci posso provare ;-)
Comincio dicendo che ho fatto una piccola variazione sul tema colomba, ingolosendo la ricetta con una copertura di meringa e scaglie di mandorle ed ammetto che il risultato mi è piaciuto molto. Siccome non avevo a disposizione molto tempo ho scelto per l’occasione una ricetta veloce, che ho rubacchiato ad erbaviola (ehi, grazie! ;-) adattandola al mio scopo. Chissà com’è che vengono certi connubi, vi chiederete! Bè questa in realtà è un’idea che ho rubacchiato da un pasticcere genovese, la ricetta l’avevo già adocchiata lo scorso anno e sta volta sono riuscita a farla.
Colomba alla meringa mandorlata
Trascrivo la ricetta annotando le mie variazioni ed aggiunte
Ingredienti
500 gr di farina di manitoba (oppure farina tipo 0)
25 gr di lievito di birra
300 gr d’acqua
150 gr di malto di mais
100 gr di olio di mais spremuto a freddo
100 gr di mandorle tostate e tritate
2 arance (si utilizza la buccia grattugiata e il succo, quindi è meglio se sono bio)
5 gr di sale
5 gr di cannella
per la meringa mandorlata
5 albumi
150g di zucchero
70g di mandorle tritate molto fini (o farina di mandorle)
1 pizzico di sale
65 gr di mandorle in scaglie
Sciogliere 25 g. di lievito in 300 g. d’acqua con un cucchiaio di farina. In un recipiente mettiamo tutti gli ingredienti asciutti: farina, sale, cannella, mandorle, più la buccia grattugiata di due arance. In un’altra ciotola vanno messi gli ingredienti liquidi: malto, olio di mais, succo d’arancia e mescolare molto bene. Unire gli ingredienti asciutti con quelli liquidi, aggiungendo l’acqua con il lievito. Lavorare l’impasto per circa cinque minuti e lasciare riposare per un’ora circa a temperatura ambiente e coperto con un canovaccio, nel caso la temperatura fosse bassa o comunque al di sotto dei fatidici 20°C. infilare l’impasto in forno, volendo può bastare anche solo il calore della lampadina o, chi ha forni capricciosi ma iperfunzionali come il mio, c’è l’apposita funzione lievitazione. Versare l’impasto nella forma della colomba, la mia forma l’ho fatta artigianale con la carta forno, si vabbè, è vero, un po’ si vede pure, ma per essere la prima volta può andare ;-) Lasciare riposare per un’altra ora o comunque, fino a quando l’impasto non sarà raddoppiato di volume.
Per la meringa sciogliete i 150g di zucchero in 2 cucchiai di acqua calda poi immergete la base del pentolino in acqua fredda per fermare la cottura dello zucchero che non deve caramellare. Montate a neve fermissima gli albumi con un pizzico di sale e incorporarvi lo zucchero caldo continuando a lavorare con la frusta per ottenere la meringa. Da ultimo, unite le mandorle tritate molto fini. Disporre la meringa sulla crema a coprire tutta la colomba. La copertura deve avvenire dapprima in modo uniforme e poi, per dare un aspetto coreografico usare il metodo della cazzuòla del muratore, cioè lanciare le cucchiaiate di meringa una vicina all’altra per dare movimento alla superficie. Distribuire su tutta la meringa le scaglie di mandorle e infornare a metà forno
160° per 30-35 minuti circa.
Come per tutti i lievitati ricordo di usare la funzione statica del forno cioè senza ventilazione, perché quest’ultima è molto efficace nei lievitati veloci (o chimici) ma l’ho trovata dannosissima nelle lievitazioni lunghe, ovvero la cottura è troppo veloce e imbrunisce prestissimo il dolce. Ed aggiungo che in questo caso è preferibile posizionare gli impasti a metà altezza del forno, questo per addolcire ulteriormente il calore, mentre nelle torte col lievito in polvere, se ci fate caso, si usa la ventilazione e si posiziona la teglia in basso.
Mìì.., anche la Colomba sai fare?
E com’è beeella, pare di opificio…
…Questa donna è da sposare…
– “Venghino siòri, venghino, c’è una colomba meringata alle prime cento telefonate!” –
Oh, non ci pari, ma 6 brava forte!!
Buone fatte feste!
giò si si si piglia in giro. Mi ti immaginavo in giro per il mondo ed invece tu mi appari qua, ma che bello!
sì davvero difficile scrivere qualcosa di spensierato in questi giorni sul blog….ci si prova e poi si cancella tutto, perchè sembra possa suonare irrispettoso e falso…però la vita continua e la voglia di normalità si fa sentire e così è bello anche leggere la ricetta di questa colomba sciantosa e decisamente golosa. Quest’anno mi sono lanciata anche io nella preparazione casalinga di questo dolce pasquale con risultati davvero molto soddisfacenti…la prossima volta mi sa che terrò ben a mente questa fantastica ricopertura!
Un bacione
fra
fra è così difficile riuscire a nascondere le proprie sensazioni quando sono negative o comunque non al massimo dell’allegria. ‘mbo non so se sono difettosa io ad essere così cristallina o altro, ma tant’è molte volte preferisco tacere
Gì, pensa che nemmeno io a Pasqua(la festività che preferisco), sono stata capace di gioire appieno…e come fare quando si vede gente che sta male?
Tu sei stata formidabile, la colomba è favolosa a dir poco!
bacione
saretta e come si fa a gioire a soli 2 giorni dall’aver visto quelle minuscole bare bianche appoggiate sul dorso delle bare delle madri? Una cosa terribile
Che spettacolo questa colomba !!
Lisa grazie
io presa dalla depressione non sono andata oltre un pan brioche fatto con la macchina del pane.
Così brutale.
giagina mah apparte i tempi di lievitazione, che io non ho rispettato fino in fondo ma li ho prolungati, perchè ne frattempo sono riuscita ad andare dalla parrucchiera e mi sono fatta la testa cortissima e rossiccia :-)))))) (il sogno di ogni mora!) comunque non è granchè impegnativo, non così tanto rispetto al panbrioscioso, che comunque era l’ultimissima spiaggia
Davvero sciantosissima, uno spettacolo, complimenti!
dolcetto grazie
sciantosissima ma… sto ridendo a crepapelle!!! 2 anni per avere una ricetta VEGAN della colomba e tu l’hai affogata negli albumi! LOL! Bellissima comunque, spero che il sapore fosse altrettanto godurioso!
Erbaviola haahhahah maddai è questo il divertente della vita, no? fare matrimoni starni ed azzardati e vedere come va a finire
Ciao Gì! Condivido e sento il tuo stato d’animo .
Io non sono brava come te a scrivere , i miei post non hanno mai tante parole , ma l’ultimo ancora meno .Comunque anche senza fronzoli ,è davvero bella ed …ispirevole questa colomba. Una vera sciantosa.
chiara ma sai che mica l’ho capito l’indirizzo del tuo blogghino? sul slowfish ne parliamo, adesso sono in transito in attesa di andare ad un funerale e al mio rientronel pomeriggio vi racconto un paio di barzellette di vita very
ciao , sono sempre io , ci si vede allo slow fish ? Mi piacerebbe tanto. Che ne dici di fare la spesa al mercato (slow fish) e cucinare insieme ? Naturalmente estendendo l’invito ad altri amici blog-slow.
Amici/amiche tue , perchè il mio blogghino sgaruppato, appena nato…. non lo legge nessuno :-))))
Aspetto notizie .
Una colomba che simboleggia speranza di ripresa mi auguro, è quasi ovvio per tutti noi sentirci un po’ in colpa a parlare di cibo e di altre frivolezze, ma la vita è anche questo cara Gì
CoCò hai capito in pieno il mio spirito :-)
carissima!!!!
é una meraviglia questa colomba!!!
l’idea della meringata é proprio interessantissima!!
wow, una colomba supertrendy!!
Ciao!Se hai modo in questi giorni, non è che daresti qualche buon consiglio (pasticcerie e trattorie) per chi-come me-sarà a Genova in occasione di Slow Fish?Ho pensato subito a te per questo…sarò a Genova solo per due giorni (e ci deve entrare anche la mostra su De Andrè) e per questo vorrei partire ben consigliata! Grazie, buonanotte!
Giò Uao mi piace la definizione supertrendy!
Roberto detto da te è un grandissimo onore, grazie! :-)
Emanuela ben lieta di esserti di un qualche aiuto (spero). Allora domani con calma ti tiro fuori una listarella che ho cominciato da un po’. Sai già dove dormire? Appuntati solo un paio di cose da fare (assolutamente) una domani (subito ;-) e l’altra appena arrivi
1) per la mostra di De andré va subito lì, non pensare manco minimamente di andarci in coda a slowfish perchè rimarrai fregata e delusa, è starpiena di gente ad ogni we, quindi l’unica è andarci subito (anche se non ho capito quand’è il tuo subito)ma tu parti con questo pensiero preventivo.
b) prenota domani stesso da Sapesta (si lo so avrei dovuto farci un post già da tempo) 010-2468336. Sa pesta è la perfetta sintesi della cucina nostrana ad un prezzo imbattibile e con un rapporto qualità/prezzo da far sbalordire.
il resto domani (tranpò scoprirai il motivo :-)
Con la meringa…dev’essere eccezionale!