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Schiamazzi grafomani attorno ai fornelli

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nel blu dipinto di blu

Giorni pigri ed affollati d’impegni ed eventi, quest’ultimi sono così aggrovigliati gli uni agli altri che mi riesce persino difficile farvene partecipi, come sempre. La scorsa settimana è stata densa di manifestazioni e si è chiusa con lo sciopero generale contro la manovra finanziaria, credo che abbia coinvolto solo le regioni che non lo avevano fatto il 24, tipo Liguria e Piemonte. Oggi, per dire, c’è la manifestazione di protesta contro gli atti vandalici in risposta alla commemorazione del 30 giugno, insomma i soliti imbecilli rimpallamenti sx-dx-sx, come se non avessimo problemi ben più tosti a cui fra fronte, ma tant’è. Perciò i miei tempi, già abbastanza sacrificati si sono ridotti al lumicino.

Però, nonostante tutto, tento di non far scendere sotto il livello di guardia la mia dose di entusiasmo quotidiano, senza quello la vita, accidenti, sarebbe proprio una pizza, e il mare è un grossissimo aiuto, diciamo.

In realtà il post serve per un paio di informazioni/divulgazioni, avrei dovuto farlo molto prima, se mi si fosse incasinata così tanto la vita. Questo, difatti partecipa a pieno diritto al stra-bellissimo contest di Benedetta, andatelo a leggere, è davvero carino e spero che abbia un sacco di partecipazione. Io mi sono ritagliata un 5 minuti per imbastire questa ricetta, perchè avevo paura che finisse come al solito, che mi riduco agli ultimi giorni e poi non riesco a starci dentro con gli impegni.

Andando con ordine, cosa dice il contest, di cercare nella mente una di quelle ricette che non si è mai osato (o forse voluto) fare, ed io quando sfogliando il libro Zenzero Blu ho avuto come una folgorazione col pollo doppia cottura, avevo trovato la ricetta perfetta, e dire che inizialmente mi ero messa in testa di fare una di quelle torte pluridecorate, all’americana, quota calore procapite: attorno al miliardo :-))) Perciò capirete bene la mia felicità di essere riuscita a trovare qualcosa di altrettanto stuzzicante, per risparmiarmi la non dieta che ho cominciato (e pure già finito).

Il pollo è una carne buffa, in genere si finisce sempre per cuocerla agli stessi modi, ad esempio a me piace, disossato, alla piastra, cambiando sempre le marinature, fritto praticamente mai, mangerò robe fritte si e no, un paio di volte l’anno, non è che ci impazzisca più di quel tanto ma bollito, vi posso assicurare, escluso quando mi hanno operato di peritonite, non l’ho mai mangiato e mai mi sarei sognata di mangiarlo, il solo odore, pensavo, mi provocherà pensieri tremendi. Poi tant’è la vita è pure fatta di curiosità e di verificare coi fatti se le proprie convinzioni corrispondano alla realtà -tanto per fare un esempio concreto, se si usasse questa filosofia pure coi politici, specie alle elezioni, ci sarebbero molti meno indagati in parlamento- chiusa parentesi.
Il problema con questa ricetta era che ho dovuto riadattare il pollo al posto dei galletti che non avevo, e non sapevo se le dimensioni avrebbero pregiudicato la riuscita, per l’esattezza ho usato cosce, che oramai lo avete capito che il mio pezzo preferito. L’unica cosa che cambierei la prossima volta è di tagliare le coscette prima della frittura e non dopo (frittura e foto) come ho fatto.
Le mie precedenti esperienze col pollo fritto non mi erano rimaste troppo simpatiche, perchè ad una superficie esterna bruciacchiata corrispondeva quasi sempre una polpa dal cuore quasi crudo (cioè immangiabile e inguardabile), quindi questa doppia cottura sarebbe una vera e propria precottura sbollentando i pezzi di pollo prima della frittura (ma credo vala allo stesso modo per tacchino, galletti, etc.).  Un’altra differenza, rispetto ad altre robe fritte, è l’assenza di panatura, che in genere è quella che appesantisce e noi per il discorso di cui sopra mica abbiamo voglia di ingrassare proprio adesso colla prova costume quotidiana, no? redo che se non fosse stato per Les Huynh non avrei mai osato fare questo patto ed ora ne sono strafelice ed ho già in mente di fare altre prove interessanti, sempre sulla scia del fusion di questo cuoco geniale.  Per l’accompagno di verdurine mi sono riadattata di una salsina jappo messa da parte dal cavoletto (ma mò non ricordo dove), l’insieme è risultato perfetto, veramente eh

pollo doppia cottura con verdure saltate

per il brodo

10 spicchi d’aglio
2 pezzi di zenzero fresco incisi
1 cipolla pelata
4 cucchiai di sale
500 ml di vino di riso
2 cucchiai di miele
1 pollo
olio per friggere

Mettere tutti gli ingredienti per il brodo in una pentola, abbastanza grossa, piena d’acqua e portarla ad ebollizione. Sciacquare il pollo tagliato in due (o più)  pezzi, io ho tolto anche la pelle e mi sono risparmiata un altro po’ di calorie, voi fate come vi pare :-) Immergere i pezzi di pollo nel brodo in ebollizione stando attenti che siano completamente coperti, e cuocere per qualche minuto, tanto per regolarvi metà pollo (medio) si aggira sui 5-6 minuti, non oltre. Togliere la pentola dal fuoco e lasciare raffreddare il pollo per circa un’ora nella stessa pentola del brodo incoperchiata. Tirare fuori il pollo dal brodo e con delicatezza sistemarlo su un piatto. Mettere il piatto col pollo in frigorifero per una notte in modo che si asciughi bene.

Al momento dell’uso, tagliare il pollo in pezzi e friggerli, pochi pezzi alla volta, per 2-3 minuti, scolarli su fogli di carta assorbente, e volendo rimpicciolire ulteriormente i pezzi di carne dopo la friggitura.

Servire con verdure saltate: in un wok a fuoco molto alto, scaldare un velo di olio di sesamo, aggiungere le verdure  che vi piacciono e che vi fanno state in pace col mondo, precedentemente nettate e tagliate grossolanamente. Rosolarle, mescolando di tanto in tanto, per qualche minuto. Nel frattempo preparare la salsina (*)  con 3 cucchiai di sake, 3 cucchiai di mirin, 2 cucchiai di zucchero e due di salsa di soia. Versare tutto nello wok e lasciare sul fuoco per un altro paio di minuti. Per ultimo aggiungere un cucchiaio di miso rosso diluito in due-tre cucchiai d’acqua. Rimescolate e spegnere.

(*) ingredienti non in elenco

Piesse importante
proprio ieri sera, andando nel blog di Benedetta, mi sono scoperta a leggere un post (altro) veramente interessante, provate a leggerlo e magari fatele sapere la vostra opinione!

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Reader Interactions

Comments

  1. Cey says

    lunedì 5 Luglio 2010 at 19:28

    Ma lo scorcio di mare è preso dalla passeggiata di nervi di genova? No vero? Nel caso è identico =)
    Ricetta sopraffina comunque =)

    Rispondi
  2. Totirakapon says

    martedì 6 Luglio 2010 at 07:42

    Bella foto di Nervi (no ?) e bella ricetta !
    Buone vacanze !

    Rispondi
    • fiordisale says

      martedì 6 Luglio 2010 at 08:56

      ciao Totirakapon e Cey, ben trovate, Cey tu mi pari una new entry (benvenuta!), ho visto il tuo blog, molto carino! Allora in realtà lo scorcio che vedete è Zoagli che, a differenza di Nervi, rimane leggermente più in alto con la scogliera, se mi ricordo la macchina vi faccio una foto di Nervi per il raffronto e se non conoscete Zoagli, fatemi il piacere di andarci c’è una delle passeggiate a strapiombo sul mare più belle e romantiche che abbia mai visto, tutta incastrata nella roccia, carinissima, invece verso destra c’è il castello Canevaro (dalla foto di wiki si vede bene, ingraditela), io stavo proprio li a pranzo :-))) e la foto è stata presa proprio da lassù, ci sono le scalette nella roccia che portano al mare.

      Rispondi
  3. Benedetta says

    venerdì 9 Luglio 2010 at 09:58

    Per fortuna che sono una assidua lettrice di fiordisalepuntoit e che quando rimango indietro di qualche post mi metto in pari…sennò mica me ne accorgevo che che avevi postato la ricettinaaaa! ma mi vuoi avvertireeee???
    cmq senti una cosa…se oggi c’è lo sciopero antibavaglio..posso scrivere lo stesso il post del terzo quesito del referendum oppure meglio domani?
    ti abbraccio…!e grazie del linkamento :-)

    Rispondi

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