Lo scorso fine settimana l’ho dedicato al ponente, era un sacco di tempo che non andavo al mare ponentino d’inverno, nemmeno me le ricordavo più le spiagge con qualche sparuto temerario accoccolato sulla rena umida intento a leggere mentre altri erano occupati a giocare coi bambini o a far correre i cani.
Questa è l’ultima settimana di quiete per il ponente, già da oggi impazzerà lo sciame festivaliero e da Savona a Imperia, ci sarà un’invasione di turisti, curiosi, nullafacenti e addetti ai lavori.
Preciso subito che io non sono mai stata dell’esercito che snobbava il festival a prescindere, di quelli che dichiaravano che non lo avrebbero visto ma che invece, sotto sotto… No, contrariamente al solito, se dico che non lo guarderò lo faccio per dei motivi ben precisi. E quest’anno ci sono tutti, mi pare il festival di Silvio, ad un certo punto ho pure temuto che gli cambiassero il nome in Berlusconeide, per dire.
Il festival indubbiamente è una delle manifestazioni che maggiormente ci rappresenta come popolo nazionalpopolare, nelle lodi ed anche nelle aspre critiche.
Ma una cosa che mi è venuta da pensare leggendo superficialmente le notizie pre-festival è stato lo spropositato compenso per Bonolis, pensate un milione di euro per un lavoro tutto sommato abbastanza limitato. Apparte il fatto che non riesco proprio a concedre a quel tizio tutta sta professionalità, ma mi è venuto in mente il dscorsetto che Obama ha fato alla classe manageriale circa i loro compensi eccessivamente elevati, soprattutto in questo momento. Ecco, appunto.
E com’è che da noi invece la criticità di questo momento è vissuta, e conseguentemente fatta pagare, solo da una determinata fascia di popolazione?
É morale dare un compenso così elevato per un lavoro del genere?
Come se non bastassero queste riflessioni ho appreso con raccapriccio che sarà presente al festival quel tal Apicella con canzoni di quel teatrante di Berlusconi.
La ciliegina sarà rappresentata dalla presenza di Maria De Filippi, non si sa se sarà accompagnata dai suoi amici o meno. Uno dei motivi per cui non guardo né mai guarderò Canale 5 è proprio la signora in questione, che ha il grave demerito di aver permeso e agevolato l’enfatizzazione davanti alle telecamere dei peggiori difetti dell’uomo medio.
Qua non si tratta di neo-realismo del nuovo millennio, chiariamoci, non siamo alla presenza di lavoro di qualche esponente del movimento spontaneo non codificato dell’immediato dopoguerra, chessò registi come Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis, Pietro Germi, Alberto Lattuada. Le sue squallidissime rappresentazioni non sono sceneggiate da gente come Cesare Zavattini. Non sono magicamente realiste come ci mostrava Federico Fellini. Sono un estratto teatralizzato del peggio del peggio, a volte ho pure tentato di assistervi ma l’indecenza era veramente troppa, mai visto un concentrato così elevato di cattivo gusto. Adesso si mormora che la signora ambisca ad andare a lavorare in Rai, così il suo compenso, tutt’altro che modesto, passerà da Mediaset al servizio pubblico, il che significa che le sue trasmissioni, imperniate sul cattivo gusto e sul pettegolezzo da portineria, graveranno su tutti noi.
La cosa mi rende triste due volte, se già non la tollero a gratis, figuriamoci che pensieri sollazzanti nel sapere che dovremo pure pagarla di tasca nostra.
Torniamo al mare e alle giornate piene di sole che ci ha regalato questo ultimo fine settimana, il freddo c’era eccome, intendiamoci, si stava bene solo nelle ore centrali della giornata, il sole è stato piacevole, specialmente dopo tanta pioggia, ma tant’è il gelo spaventoso mi ha regalato un fastidioso mal d’orecchio, perché giust’appunto ingannata dall’effimero tepore, non mi ero portata dietro né berretto né altro.
Soprattutto nel ponente si è diffusa la consuetudine dei mercatini agroalimentari lungomare. Una volta erano occasioni sporadiche invece adesso, i produttori dell’immediato entroterra, possono contare su appuntamenti fissi a cadenza settimanale. C’è di tutto, dalle uova agli ortaggi, passando per olio e vino, il tutto fatto rigorosamente in casa, da piccoli-piccolissimi produttori locali.
Ci credereste che mi sono innamorata persino del cavolo tanto era bello?
:-)
Il blu di questo mare mi ipnotizza!
allora non sono la sola ad imbestialirsi per il compenso che si becca il Bonolis… di questi tempi, poi, è vergognoso (ma lo sarebbe comunque).
Ciao bella, ti auguro una felice settimana
Che mare splendido, acc..mi fai vebire voglia di accendere il camper e partire subito!!!!!!
Io davvero il festival non lo guardo mai, ma soltanto perchè lo trovo noiosissimo. Una volta finito però ascolto ed eventualmente “mi procuro” qualcosa – l’anno scorso Tricarico –
Il compenso per Bonolis è senza ubbio scandaloso ma tutto l’indotto che gira attorno alle reti televisive lo è, pensa ai gettoni di presenza che vengono erogati ai vari prezzemolari televisivi senza che abbiano alcun talento, simpatia o responsabilità. Adoravo Bonolis ai tempi di “Tira e molla”, le memorabili telefonate degli spettatori da casa…roba di forse quasi vent’anni fa. Adesso da il meglio di sè negli spot del caffè. Mah.
Baci grandi Gì!
il cavolo è molto affascinante…lo sono tutti…io li guardo e vorrei metterli sempre in centrotavola…il festival? perchè c’è il festival? un bacione
Oh mamma che foto…e adesso io come faccio a rimanere chiusa in un ufficio un’altra mezza giornata!!!!
Per quanto riguarda la TV non posso darti che tristemente ragione. Io personalmente vivo su sky proprio non ce la faccio a seguire neanche un minuto dei programmi che trasmettono su mediaset e rai. Sono un concentrato di cattivo gusto e idiozia incessante. Qualche anno fa si salvavano con una programmazione dei film non troppo malvagia, oggi oramai un prima serata non ci sono altro che fiction o reality: una vera tristezza
Un bacio
fra
che colori, che paesaggi!Ah che meraviglia la tua terra!
BAcione
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