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Schiamazzi grafomani attorno ai fornelli

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Paso doble in cucina!

tart-peperoni_00

Il paso doble non è solo un bellissimo libro di Culicchia (appropò, l’ho detto che io a sto qua lo amo proprio?) ma è pure una bellissima danza, è un modo di essere, l’eterna storia di sfida con ciò che non riesce, in questo caso in cucina. É la riproduzione dell’atavica sfida tra toro e torero, sottomissione e attacco, vinti e vincitori. Io potrei fare un’enciclopedia selezionando solo la voce vinti, però poi tant’è ogni tanto assaporo pure l’altra riva :-)

Ed è esattamente con questa mimica corporea che ho affrontato questa ricetta, un po’ perché dei precedenti biscotti/tartine con le olive erano venuti una schifezza, perlomeno dal punto di vista estetico, e un po’ perchè non sono mai riuscita a capire il motivo per cui le mie creme al formaggio non mi entusiasmassero più di quel tanto. Okkay, okkay erano una mezza ciofeca ma non mi pare il caso stare a sottolinearlo troppo, in fondo mica l’ho ancora scritta l’enciclopedia  ;-P
Indi per cui questa era una doppia sfida, avevo voglia di un qualcoda di gradevole alla vista ma anche buono da mangiare e alla fine delle mie prove posso dire che ci siamo abbastanza :-)))

Per il ripieno occorre organizzarsi in anticipo preparando i peperoni grigliati e spellati, per tutte le tecniche base vi suggerisco di dare un’occhiata a questo libro, ho scoperto con un certo imbarazzo, che per anni ho perso tempo facendo errori grossolani. Ad esempio mica lo sapevo che era così facile spellare i peperoni! Vabbè, questo per dire che anche dove uno pensa di saper fare le cose poi mica è proprio vero, o perlomeno non lo è fino in fondo. Com’era quel vecchio detto… gli esami non finiscono mai? ecco, una roba così più o meno.

Tartellette alla spuma di peperoni

tart-peperoni_01

Ingredienti
per le tartellette
250 g. di farina 00
150 g. di burro
25 g. di amido di mais
50 g. di olive nere
7,5 g. di sale

per il ripieno
250 g. di philadelphia
75 g. di peperoni rossi arrostiti (e scolati bene)
qualche goccia di worchester
sale
filamenti di peperoncino per decorare

Per le tartellette impastare come per una normale frolla, lavorando l’impasto per il tempo necessario ad amalgamare tutti gli ingredienti. Far riposare in frigorifero per qualche ora prima di usarla, anche una notte volendo. Dopodiché stendere l’impasto col mattarello, se fosse il caso aiutarsi usando 2 fogli di carta forno, e rimettere il tutto in frigo per un’oretta. Poi ritagliare dei dischi di pasta per foderare degli stampini singoli o le formine tipo minimuffin, bucherellare il fondo e rimettere in frigo per un’altra mezz’oretta. Io con questi impasti mi trovo meglio con le formine in  metallo rispetto a quelle in silicone, ho l’impressione che la forma rimanga senza strani bozzi o deformazioni, ma vale per me, magari voi siete più bravi! Mettete dei pezzetti di carta forno sopra ciascuna tartelletta e metterci dei pesi. Far cuocere a 180° per una quindicina di minuti, o finché sono cotte; non devono dorare, per capirci, sfornare e lasciare raffreddare a temperatura ambiente.

Per il ripeno mettere nella planetaria il formaggio con un pizzico di sale e montarlo per almeno un 5 minuti, va bene anche il minipimmer, insomma usate qualunque attrezzo meccanico, si ottengono risultati migliori rispetto alla spatola a mano, eppoi si fa meno fatica ;-) Quando il formaggio si è gonfiato ed è diventato soffice aggiungere i peperoni, asciugati e frullati, e la salsa worchester, sempre continuando a mescolare. Mettere il composto in una tasca tipo pasticcere (o una siringa) e metterlo per qualche momento in frigo. Quando le tartellette saranno fredde prelevare dal frigo la tasca col formaggio ai peperoni e riempire le tartellette, usando un beccuccio stellato da 1 cm si ha l’effetto che si vede in foto. Rimettere le tartellette con la crema di peperoni nella parte più fredda del frigo, fino al momento di servirli. Ah quasi scordavo, vi suggerisco caldamente di aumentare sensibilmente le dosi, perché ci saranno un sacco di richieste di bis!

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Reader Interactions

Comments

  1. Eli says

    giovedì 18 Giugno 2009 at 12:21

    WOW! Io amo profondamente i peperoni… peccato che mi si ripropongono molto spesso!
    PS: hai letto il mio comment sul tuo post dei cornetti integrali?

    Rispondi
    • fiordisale says

      venerdì 19 Giugno 2009 at 14:10

      Eli, si l’ho letto ma ero in giro (sono perennemente in giro, uff) e quindi mi sono dimenticata di tornre indietro e rispondere, faccio ammenda, mi cospargo di cenere e vado a risponderti, oltretutto a quel post ci tengo proprio, perchè io sto mistero della sfoglia integrale lo voglio risolvere. Grazie davvero, e scusami (scusatemi) se non sempre sono pronta con le risposte

      Rispondi
  2. Cla says

    giovedì 18 Giugno 2009 at 12:36

    fiordì…sono stupende ‘ste tartellette. Nell’attesa di fornirmi del magico libro con i segreti, che oramà segreti non sono, mi scopiazzo quelli rivelati da te sull’impasto ;)
    *
    gra-zieeeeeee!
    :*
    cla

    Rispondi
    • fiordisale says

      venerdì 19 Giugno 2009 at 14:08

      Cla obbè, dopo tutti i segreti che ho fregato io a te è il minimo :***

      Rispondi
  3. cricri says

    giovedì 18 Giugno 2009 at 12:59

    Gì, non è solo una splendida foto… sono pure delle tartellette buonerrime! Quasi quasi provo a declinarle in versione vegan, o al massimo con la farcia a base di peperoni + caprino (più adatto alle mie esigenze del periodo)!

    buona giornata!

    Rispondi
    • fiordisale says

      venerdì 19 Giugno 2009 at 14:07

      cricri come sarebbe la versione vegan? ma il caprino in questo caso, non sarebbe più ingrassante? tieni presente che a calorie tra frolla burrosa più olive stiamo messi benino. Si che poi vabbè, hai pure ragione tu, in effetti uno mica ne mangia 30. Non ricordo chi mi ha chiesto se si poteva fare anche con ricotta, quindi do risposta unica. Io a casa avevo il tigullino , le amiche genovesi sapranno di che parlo, ora se avessi scritto Tigullino (è inutile che sbuffi, giuro che si chiama davvero così) non avrebbe capito nessuno, quindi ho trovato il formaggio più simile. La unica differenza è che il Philadelphia ha un gusto un’anticchia meno delicato (ma proprio un’idea eh) e, anche, nella credenza popolare, che il Tigullino, essendo fato in zona, ha un’impronta meno industriale.
      Ma secondo me sono più o meno equivalenti. Se avessi avuto in frigo caprino o ricotta. avrei usato quelli, mi pare che potrebbe funzionare uguale.

      Rispondi
  4. Saretta says

    giovedì 18 Giugno 2009 at 14:17

    Bellissimi da aprovare assolutamente!!!sai che figurone?!
    Besos olè!

    Rispondi
    • fiordisale says

      venerdì 19 Giugno 2009 at 13:58

      Saretta bè si però se uno ritarda a guardarli glieli soffiano da sotto il naso :-P

      Rispondi
  5. Elvira says

    giovedì 18 Giugno 2009 at 15:09

    Io l’anno scorso ho scoperto che il peperone si spoglia molto volentieri dopo essere stato cotto al vapore :D

    Fantastiche le tartellette, e le foto sono da svenimento, davvero :-0

    Rispondi
    • fiordisale says

      venerdì 19 Giugno 2009 at 13:57

      Elvira ma sai che io al vapore non l’ho mai fatto? davvero eh. Qualunque altra verdura si, il peperone invece no. bizzarra sta cosa. Ma il gusto com’è? non è che ne sa di peperone bollito?

      Rispondi
  6. Laura says

    giovedì 18 Giugno 2009 at 22:33

    Gran bella ricetta! Io adoro i peperoni e me la sono segnata. Buona serata Laura

    Rispondi
    • fiordisale says

      venerdì 19 Giugno 2009 at 13:56

      Laura a me sono piaciuti un fracco e poi la cosa bella è che l’ ho preparati con qualche ora di anticipo, non mi è sembratovero non avere la solita angoscia da ritardo

      Rispondi
  7. patrizia says

    giovedì 18 Giugno 2009 at 23:19

    Gi, davvero deliziose. Ricetta preziosa!! Grazie
    Patrizia

    Rispondi
    • fiordisale says

      venerdì 19 Giugno 2009 at 13:55

      patrizia ma sono io che ringrazio te e tutte le blogger per i continui stimoli!

      Rispondi
  8. enza says

    venerdì 19 Giugno 2009 at 07:28

    e ci credo che finiscono in un battibaleno!
    senti niente liquidi nella pasta? io per esempio aggiungo un niente di acqua gassata il che la rende elastica e facilmente lavorabile anche senza l’uso di carta da forno e il ripasso in frigo prima del ritaglio.
    da quando uso il scchetto di carta per i peperoni m’è cambiata la vita ;)

    Rispondi
    • fiordisale says

      venerdì 19 Giugno 2009 at 13:54

      okkey rieccomi, non è che sparisco nèh, è che come si suol dire quando la tecnologia ti si rivolta contro, bisogna esser lesti a schivare i colpi :-P

      Rispondi
    • fiordisale says

      venerdì 19 Giugno 2009 at 13:54

      enza no, niente liquidi, per il semplice fatto che l’ho tratat come fosse una frolla arricchita, se a questo ci aggiungi che le olive un po’ di liquido lo rilasciano. Però se fai la prova per alleggerirle un po’ io ti seguo eh. L’idea iniziale era di fare una paté salata all’olio e non è detto che non ci provi prima dell’autunno, oramai son lanciata :-)

      Rispondi
  9. niko sinisgalli chef says

    mercoledì 29 Luglio 2009 at 15:09

    i peperoni vengono frullati crudo con la buccia??? io consiglio di metterli sempilcemente in un teglia e infornarli finche la buccia è diventata nera, lavate il peperone sotto acqua; preperato in questo modo è molto più digeribile e ha un gusto molto più delicato!!

    Rispondi
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