Non c’è niente da fare (e ridaje) il nostro Dario è un furbacchione, sa come conquistare la gente, anche la più diffidente e distante, sa come affascinarla ed avvicinarla. In questo è stato sicuramente unico. Prima di lui qualche segretario del (remoto ma mai defunto) PCI aveva indubbie doti di affabulazione e caratteristiche carismatiche tali da renderlo leader indiscusso nonostante eterogeneità del partito, basti pensare a Berlinguer come esempio lampante. Anche Enrico veniva alla festa, lo adoravamo, a volte mangiava con noi, nelle nostre tavolate chiassose, altre volte aveva solo il tempo di passare in ogni stand a ringraziare i volontari. Perché era un modesto, un buono, andava con gratitudine sia dagli anziani che dai ragazzini, non lo abbiamo mai sentito “un capo” nell’accezione negativa del termine ma uno di noi. Ma mai, né lui né chi, dopo di lui, si è messo un grembiule. Bel colpo Dario.
Dario complimenti. Una grande mossa, chi te l’ha suggerita? ;-) Un altro grande pregio è di aver (ri)portato alla Festa i giovani, perlomeno in maniera così massiccia mancavano da un po’. Peccato che politicamente tu abbia (un po’) tanti intoppi e future (presunte) alleanze a dir poco ingombranti, altrimenti avresti grandi numeri. Ah appropò, prima che mi scordi, io non voterò chi si allea col partito con il maggior numero di inquisiti. Giusto per la chiarezza.
Marino è uno giusto. Troppo giusto. Così giusto che avrà il mio voto al congresso nonostante sia consapevole che questo non sarà sufficiente a far di lui il futuro segretario del PD. Ci sono molti motivi, ad esempio che è un tipo di persona pragmatica, perciò si sa vendere poco (anzi per nulla) perché dice cose così intelligenti che non hanno bisogno di spot, non sente alcuna necessità di commercializzare l’intelligenza, la franchezza, l’onestà. La questione morale, tanto cara a Berlinguer, è il suo cavallo di battaglia. Ma si sa purtroppo il bacino d’utenza a cui si rivolge è drogato da decenni di spot pubblicitari e pubbliche relazioni, per questo motivo si faranno abbindolare ed acclameranno i migliori venditori di sogni, non chi racconta cosa fare della/nella realtà.
Una nota negativa bisogna rimarcarla però: dopo il suo intervento è schizzato via, per raggiungere La Spezia in fretta e furia a tenere un (altro) comizio. Siamo pur sempre a ridosso del congresso. Io lo capisco, ci mancherebbe, se lo voto ci saranno ben delle affinità, oltre alla stima e alla questioncina morale (pure) a me tanto cara, ma il popol(in)o ha bisogno (anche) di sentire il proprio (eventuale) leader parte integrante. Magari, camminarci a fianco, fargli delle domande coi riflettori spenti. Non è sufficiente vederlo dal basso, mentre sta sul palco. Marino in questo non ha saputo diminuire le distanze tra lui e chi dovrebbe eleggerlo a leader.
Uno può capire tutto, ci mancherebbe, ma una festa nazionale è pur sempre una Festa Nazionale, tienine conto Ignazio.
Bersani aveva il vantaggio di sentirsi a casa propria e perciò si è mosso con scioltezza, lo vedete, ha l’atteggiamento da condottiero, già vincitore. Stava in mezzo alla gente come se li conoscesse tutti, uno per uno.
Non credete, anche lui ha fatto il giro (d’onore) degli stand stringendo mani e scambiando battute, ma come tutti quelli che lo hanno preceduto, mica gli è venuto in mente di infilarsi dentro un grembiule (ah ah ah). Curiosamente mi ha fatto venire in mente una Festa de L’Unità in cui venne ospite Livia Turco (prima di essere Livia Turco, la famosa ed eletta, intendo), d’accordo che era una festa rionale, quindi in tono minore ma mi è rimasto un ricordo indelebile di sta tipa che ci raccontava la rava e la fava mentre noialtri si lavorava abbestia, perché quella era la sera d’apertura (e neanche ci si immagina dell’isteria che acchiappa nelle ore che precedono l’apertura di un qualunque evento, chessò fornelli che all’ultimo momento non funzionano, fornitori in ritardo e via dicendo). La nostra Livia, che io mi ricordi, non toccò nulla, nè prima, né durante e neanche dopo, quando bisogna far tardi a pulire tutto per preparare lo scenario per il giorno seguente, una vera maga. Pensava di convincere senza manco l’imposizione delle mani, che ridere. Farà strano ma quel giorno e i suoi mancati gesti di comunanza hanno fatto si che io non riuscissi mai a votarla, mai a sentirla vera, ma solo una mediocre interprete. Vabbè, niente mi era venuto in mente così…
Mi ha fatto strano vedere Bersani così confidenzialmente vicino al suo popolo, lui che quasi mai viene chiamato col solo nome di battesimo dal suo popolo, sopratutto pensando a quanto questo stesso popolo sia tenuto a debita distanza internettiana. Troppi quesiti, nessuna risposta. Che in se, come sappiamo, sono pur sempre delle risposte.
E qua permettetemi di dire che Uòlter è un incompreso, probabilmente è nato nel paese o nel momento sbagliato. Nessuno come lui ha la sensibilità epidermica, nessuno come lui sa cogliere la temperatura. Non ha il carisma né di Berlinguer né di Obama, e non è un guerriero, già l’ho detto. Ma è un grande. Anche se sbagliasse, come ha sbagliato (e tanto) la mia stima e il mio affetto per lui non calerebbero di un millimetro. Perché è uno che sa concedersi a livello umano, e non è poco. Ecco se devo essere sincera, se proprio volessimo leggere la questione si potrebbe dire che a Dario si attribuisce simpatia, a Bersani pragmatismo e senso pratico, a Marino la serietà e la nobiltà d’animo, ma Uòlter prende al cuore. Non l’ho mai visto leggere quello che aveva da dire. Questo è rischioso, sopratutto per un politico, perché a volte si inciampa in infortuni, ma almeno sai che chi ti sta di fronte non ti vuole vendere niente. Questo anche se è lì per presentare il suo nuovo libro. Scusate se è poco (e già che ci siete trovate le differenze). Uòlter ha fatto l’errore di credere che il cuore bastasse ma, come si è visto, non basta. Perlomeno non quando hai contro un caimano.
Ed ecco qua l’instancabile Zoro (alias Diego Bianchi). Chi non ricorda con nostalgia “Tolleranza Zoro“, il diario semi-sentimentale dell’internauta democratico? É stato il vero mattatore della festa, ogni sera con lui ed i suoi ospiti era un appuntamento fisso, pieno di cose intelligenti, a volte (troppo) buoniste a volte ironiche, insomma se c’è stato un luogo della festa in cui si stava bene a prescindere era proprio il suo angolino. Ve lo siete perso? non lo sapevate? lo state rimpiangendo? No problem, qua potrete trovare tutte le puntate (per favore non perdetevi quella con Casini!)
Ce l’ho pure io la mollettina verde con su scritto Ci tengo, ma mica l’ho ancora capito perché ci stiamo inondando di verde. Che poi oltretutto a me il verde ricorda i leghisti, mah… ma cos’ha il rosso di brutto?
Un’altra nota dolente, a briglia sciolta, sarebbe stato bello, oltrechè estremamente intelligente, invitare Grillo ad una discussione pubblica.
Sono sinceramente imbarazzata che si abbia maggiore considerazione per (l’ex) pupillo di Almirante e si tema uno come Grillo. Anche perché temere un comico dalla lingua sciolta non è esattamente un buon biglietto da visita per dimostrarsi forti davanti al caimano.
In questo lungo giro, qualche amico mi ha accompagnato, qualche altro l’ho ritrovato, altri ancora si sono defilati e qualcuno mi ha pure risposto picche. Ognuno di noi aveva (ed ha) motivazioni diverse, spesso erano (e sono) semplicemente convincimenti personali. A tutti loro, a chi c’era e a chi no, vorrei dire che la Festa, dal dopoguerra ad oggi è sempre stato il luogo che ha mostrato la rotta, ovvero che strada prendere, che scelte fare, insomma dachepartegiravailvento.
Dai palchi de La Festa spesso sono partite le battaglie più infuocate, perché la festa, checché se ne dica (e a prescindere di come si chiama il partito) ha sempre dato il polso della piazza.
Lo ha fatto anche stavolta. Lo scorso anno (lo ricordate?) vi avevo parlato di gente triste, preoccupata, musona, arresa. Stavolta no. Ho percepito preoccupazione, quella si, ma assieme c’era anche vitalità, entusiasmo, rabbia. E mi è piaciuto un sacco. Un buon punto da cui ripartire. Per chi ne avesse voglia ho trovato un bell’almanacco in rete, molto bello e ben documentato.
Però, nonostante tutto una domandina stronza mi vien da farla, qualcuno potrebbe spiegarmi perché non esiste l’ombra di una candidata donna (voglio dire oltre alla ex Bindi di ex facciata). Una candidatura seria.
Il PD ha mai pensato che potrebbe essere un bel rinnovamento? Chefamo, aspettiamo il centenario della fondazione del PCI prima di pensarci?
Questa festa ha dimostrato che la gente c’è, con passione, adesso aspettiamo il leader.
Ci vediamo al congresso (stavolta evitiamo il fatidico detto “che vinca il migliore” che di miglioristi ne ho fin sopra i capelli)
per le foto ho attinto da:
la galleria di Repubblica.it – Franceschini cameriere (altre sono qua, imperdibili dai)
la galleria del dopolavoro democratico su Facebook è stata curata da
Carlo Caponi, Adriano Altorio, Antonio Palmucci (che ringrazio per la cortese concessione :-)
(non ho i vostri link, nel caso fornitemeli, li inserirò molto volentieri)
i filmati di tutte le puntate sono qua
altre (bellissime) foto sono qua
causa beghe familiari e altre menate non ho avuto il tempo per leggere i tuoi post anche perchè ci vuola calma attenzione e una mezz’oretta di tempo :)
sono arrivata tardi al tesseramento e me ne dispiaccio anche perchè anche il mio voto al congresso sarebbe stato tra quelli “inutilmente” attribuiti a Ignazio Marino.
che tutto è tranne che un politico e forse è proprio per quello che mi piace così tanto ma questa è un’altra storia lo conosco da tempo pensa che ci siamo laureati alla stessa università e nei corridoi se ne parlava come di una leggenda di uno che ce l’aveva fatta a sfondare (insieme a Carlo Marcelletti :)) di uno con le palle.
mi piacciono i tuoi reportage specie quando parli dell’aria che tira mi da speranza in un futuro meno triste di questo e soprattutto PIU’ SERIO di questo.
non sopporto più la repubblica delle banane pur non sapendo se e quandoriusciremo a liberarcene.
spero presto come tutti.
non so che altro scrivere se non augurarmi che il tuo voto rappresenti anche me.
un abbraccio
enza innazitutto ciao tesora, su Marino sapevo che eravamo allieate, è uno proprio in gamba. Lo senti parlare e manco ti pare un politico. Neanche t’immagini quanto mi piacerebbe che venisse eletto. Anche se la percezione che ho avuto è stata chiarissima, ma in un’altra direzione.
Sono veramente contenta che gli articoli che pubblico ti piaciano, dopo lo sbotto di Enrico mi era venuto un mezzo scrupolo, non sia mai che qualcuno m’imputasse di noioseria. Però al punto in cui siamo arrivati pensa che se ciascuno facesse poco (anche pochissimo) forse riusciremmo ad uscirne vivi. Spesso questo tipo di articoli non vengono nemmeno commentati in pubblico, ma eventuali punti di vista vengono dirottati direttamente in mail. Il che, comprenderai, significa che la gente non ne può davvero più (di quellolì), ci ha trascinato in un baratro di malsana mediocrità. Ma tant’è non e la sentono di commentare in pubblico, và a capì (intendiamoci, va bene uguale, per me l’importante è segnalare riflessioni, articoli, avvenimenti, non far la protagonista.
Anzi più vedo quellolì fare il protagonista e più mi assale il desiderio di non esserlo io :-)))
piesse
sto riflettendo se rinunciare alla gita a Porquerolles (se gli altri insistono non spostare la data) per venire alla manifestazione, ma non credo che riuscirò a farmi viva, ci sarà troppo casino (o, almeno, questo è quello che mi auguro)
mi infilo quà che pure se pubblico è ormai il passato per dirti che erano giorni che rimuginavo dopo questo tuo post ed è proprio dopo essere passata da Diego che ho sbottato e non ho potuto fare a meno di
http://nishangainberlin.blogspot.com/2009/09/solo-per-votanti-primarie-pd-menoelle.html
non mi capacito che capaci cervelli si possan bere tutto ciò…
abbracci sospirosi
nishanga ho letto il tuo articolo ed ho cercato nel blog di Diego il tuo commento (mica l’ho trovato). Il mio problema è che purtroppo non ho capito cosa volevi dire nei contenuti.
Nella sostanza ho capito che non ti piace Il PD, Marino, Diego (se ho capito giusto) ma nella sostanza non mi sono chiari i motivi. Ce ne sarebbero tanti, intendiamoci, ma nonho capito i tuoi!
Ma davvero?? Non sono comprensibile??
Eppure, bho..c’era poco da capire: i travestimenti sono sempre tristi e le prefazioni dei cardinali ai libri dei paladini della laicità francamente ridicole.. o no?
non si tratta di piacere/non piacere, si tratta di sentirsi presi per il culo da un teatrino che è ormai anche nei dettagli uguale; non siamo – forse – ancora al cerone ma manca poco..
se i miei links sono criptici mi spiace; però, tu dici sempre..non capisco..non capisco..poi però quando ti fermi…
e stà volta non ci sono interpretazioni, ci sono audio e video..bho!!
causa tempotiranno,i miei commenti sono solo per pochi; quà c’è tutta una vita che pulsa alla vigilia del 27 e negli ultimi giorni di campagna elettorale c’è più di un motico per essere su di giri
http://nishangainberlin.blogspot.com/2009/09/ich-bin-piraten-sono-un-pirata-so-what.html
WWW i nordici dal cuore caldo!
Abbracci e occhiaperti!
nishanga quando dico che non capisco non sto cercando di pigliarti per i fondelli o di svicolare risposte scomode. Ma semplicemente non capisco. Mica posso darmi un pugno per questo, dai.
Però mi è venuto il sospetto che tu attribuisca una visione universale allo sguardo privato, ovvero non è detto che, guardando lo stesso video, io e te, coglieremmo le stesse identiche sensazioni. Mica siamo clonate. Le differenze sono faticose ma sono anche un sacco belle.
stasera vedrò il tuo link (da qua non posso :-() così potrò godere del tuo su di giri anche io
Thanks for a marvelous posting! I genuinely enjoyed reading it, you may
be a great author. I will be sure to bookmark your blog and will eventually come back later
on. I want to encourage you to definitely continue your great posts, have
a nice morning!
my blog post: electronic cigarettes, Gino,
My brother suggested I may like this website.
He was totally right. This post truly made my day.
You can not believe simply how a lot time I had spent for this information! Thanks!