Ammetto che sono poche le verdure per le quali ho una qualche remora e che compero raramente e se per caso mi capita di ritrovarmele nel frigo a causa di un qualche raptus, le maneggio sempre con estrema ritrosia. Capita (!) e mi sono spogliata da tempo dei sensi di colpa. Si perchè una cosa bella (ma pure un sacco brutta) che devo a mio padre è stato di obbligarmi a cibarmi con qualunque prodotto, sopratutto legumi e vegetali. Adesso, senza starla a fare troppo lunga, io ero come il novantanovepercento di tutti i ragazzini del mondo per i quali il mondo vegetale si limitava perlopiù a patatine (preferibilmente fritte :-)) Però la cosa che ho notato è che anche se i ragazzini insistono su un vocabolario alimentare scarno ed essenziale, (per i primi 15 anni di vita direi) le insistenze degli adulti, e bisogna pure dire che spesso vanno a vuoto, nel tempo danno ottimi risultati. Non è solo una questione di evitare l’analfabetismo di fronte ad una verdura mai vista, ma forse anche nel cercare sempre nuove strade e alternative per farsi piacere quello che si pensava improponibile.
Questo è quello ch’è successo a me con questa Belga invidiosa, lo dico come la chiamavo da bambina, rifiutandola regolarmente. Intanto ho capito che molte verdure che usualmente si mangiano crude, se si prova a trovare la strategia giusta per cuocerle si è risolto il problema. Ad esempio a me non piaceva l’invidia per il retrogusto amaro, con questa ricetta non si sente più. Un altro metodo per mangiarla è in barchetta con caprino aromatizzato o salmone cioè, come si noterà, tutti espedienti che stemperano o annullano quel fastidioso retrogusto. Perciò non arrendetevi coi vostri figli, non negategli la felicità delle patatine ma dategli pure le altre verdure, provate tanto e se non riuscirete a trovare la strada non importa, il vostro lavoro non sarà stato vano, perchè gli avrete dato gli strumenti perchè da adulti possano sperimentare nuove soluzioni, insomma oggi, credo, di essere ancora più grata a mio papà per aver sopportato tutte le volte che strillavo contro l’insalata invidiosa.
Questa verdura si prepara in pochissimi minuti ed è un contorno leggero, si può accompagnare a formaggi, ma si adatta bene anche a carne o pesce, la sera, al rientro dal lavoro, quando non sempre si ha voglia di sporcare mezza cucina per la cena, è una vera panacea, il retrogusto amarognolo si può stemperare ulteriormente con un cucchiaio di aceto di mele, o balsamico o addirittura con 1 cucchiaio di acqua zuccherata (ma quest’ultima opzione la userei con parsimonia:-))
Questa ricetta partecipa al WHB #270 italiano
Si ringraziano Haalo (organizzatrice in carica), a Kalyn (fondatrice) e a Bri, organizzatrice italiana.
La Belga in padella
Ingredienti per 2
2 cespi di indivia belga
1-2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
sale e pepe macinati al momento
1 foglio di carta da forno per fare il coperchio
Tagliare ogni cespo di insalata a metà, lavarlo accuratamente sotto l’acqua
fredda e metterlo a scolare su un canovaccio, non deve essere pregno d’acqua, per capirci. Nel frattempo preparare il coperchio con la cartaforno, prendendo la misura direttamente dal tegame che si userà e ritagliando i bordi in cerchio e tenendosi un po’ più larghi del tegame stesso.
Scaldare l’olio in una tegame (padella o pentola) in acciaio inox, sino a farlo quasi fumare. L’inox in questo caso è la scelta migliore pechè essendo un buon conduttore di calore fa raggiungere la temperatura dell’olio in brevissimo tempo e da l’aspetto dorato all’insalata, l’importante è che abbia il fondo un o’ spesso per non fare attaccare la verdura. Il quasi non è evidenziato a caso, perciò non spostatevi di un millimetro dalla pentola durante questa operazione. L’olio fumato, oltre ad avere un pessimo, gusto che vi rovinerà la cena, è pure dannoso, perciò stateve accuorti. A questo punto posizionare nel tegame l’insalata, con la parte tagliata rivolta verso il basso , facendo tantissima attenzione perché dopo meno di un secondo comincerà a sfrigolare tutto coi gli inesorabili schizzetti di olio bollente sulle mani, quindi siate velocissimi. Salare il dorso dell’insalata mettendo il coperchio di cartaforno per non insozzare tutta la cucina (santa subito!!!) e lasciare cuocere a fuoco alto per 3 minuti. Girare l’insalata con pinze o aggeggi simili per non rovinarla, nel caso non fosse ancora ambrata o abbrustolita, lasciarla in posizione ancora uno o due minuti col coperchio, quindi girarla e cuocere per altri 2-3 minuti, sempre col coperchio. Si può gustare calda ma è buona pure fredda, unita in insalata, oppure si può mettere da parte e scaldare al momento dell’uso
Carina la Belga invidiosa. :) E che buona. Io adoro il gusto amarognolo di certi cibi e combatto spesso con gli olandesi (vivo in Olanda) che non lo amano affatto e dolcificano tutto. Qui la fanno (ricetta classica) al forno avvolta in prosciutto cotto e formaggio. Buonissima. Mi hai fatto venire voglia di mangiarla, vado a comprarne un po’. :)
Ciao Nicoletta, col prosciutto e formaggio non l’ho provata neanch’io. Si fa gratinare in forno?
Bella questa ricetta!
Posso fare una domanda profana?
Come mai il coperchio di cartaforno? Che differenza c’è tra quello e un coperchio normale, o un coperchio di carta di alluminio?
volevo chiedere la stessa cosa di silvia :)
mi piacciono le strategie per aggirare i sapori sgraditi e nutrirsi comunque in modo sano!
Silvia e Lise rispondo allo stesso quesito. La carta forno serve unicamente per non passarsi la serata a pulire il piano cottura (e zone limitrofe) da tutti gli schizzi (provare per credere:-)) con un coperchio normale non è la stessa cosa perchè un coperchio crea condensa che andrà a cadere sull’olio facendo sfrigolare ancora di più, invece la carta forno funge perfettamente allo scopo coperchioso evitando le controindicazioni.
É un trucchetto che ho letto nonsodove ed uso tranquillamente anche in forno, se voglio evitare l’eccesso di abbrustolimento o la secchezza delle carni/pesci e nel contempo, far completare la cottura (lo dico, si, che il forno si sporca meno della metà?)
Silvia per il Cuki ho letto cose un po’, come dire, inquietanti(nocività ecc.) e sto cercando info vere per togliermi il dubbio, nel frattempo la carta forno mi pare la soluzione più tranquilla, anche perchè in casa ce n’è sempre e se non ricordo male costa perfino meno del cuki.
ecco che volevo comprarla e me la son scordata, maledetto cellulare che suona nel mezzo dell’iper…
molto bello il bannerino de-porcizzato…mo’ me ne studio uno anch’io!
ahahahah Norma a me invece squilla sempre (ma sempre eh) quando sono alla cassa. I momenti peggiori sono le nuove casse automatiche della coop, le casse dove in pratica devi fare tutto da te e non capisci perchè la coop non ti rimborsi una fetta della spesa, visto che ci lavori pure senza contributi. Comunque una volta per colpa di un amico mi sono scordata di pigliare il resto e da allora casso la telefonata. Mi sono girate abbastanza ed io sembro una tonta (e un po’ lo sono pure) ma ho di buono che imparo in fretta e poi non scordo ;-)
sul logo ho fatto la prima cosa a tempo zero, se vuoi ne studiamo uno assieme e poi lo facciamo girare, perchè mai sprecarci in tante per lo stesso lavoro se possiamo farne una fetta assieme?
Un’altra cosa, visto che il porcellum ancora non scade, aspettati ancora qualche sorpresina
parole sante, gì, e pensa che anche qui si è riscoperta da poco l’indivia che cotta è tutta un’altra cosa!
ho postato qualche giorno fa degli sformatini con una fondutina di formaggio che sono stati acclamati all’unanimità, e poi ben si presta a dei rotolini con crudo e grana, avvolti poi nella pasta sfoglia!
ma mi sto organizzando per trovare altre varianti interessanti, come dire … bisogna recuperare il tempo perso in gioventù!
Cinzia maddai mi pigli in giro, figurati che tu già non sai tutti i trucchi per rendere buona ogni verdura!!! Intanto mi vengo a fregare gli sformatini, ehehheh
sai che non sapevo se inserirla già nel WHB? Secondo te?
Sì anch’io ho letto brutte cose sull’alluminio, nel dubbio non lo uso. Lo avevo inserito nella domanda per capire se un materiale differiva dall’altro nella resa del piatto. E hai già risposto, grazie!
:-)
deliziosa, io l’abbino anche alle mele che contrastano bene con l’amarognolo dell’insalata!!!. Baci
hai ragione Simona, le mele ecco con cosa la posso abbinare la prossima volta. Che ideona, sei un genio .-)
Devo provarla, sembra appetitosa!
Complimenti per il blog, è da già un pò che ti seguo!
Se ti va passa a trovarmi! Buona giornata!
buongiorno gì, todo bien?
veramente leggendola ieri ho proprio pensato: chissà mai perchè non l’ha inserita nel WHB!
certo che va benone, e il trucco furbetto della carta forno paraschizzi farà comodo a molti!
buonissima giornata!
ma allora, gì, me la dai o non me la dai??? :-)))
beh, in effetti di questi tempi e proprio oggi questa domanda potrebbe suonare come una grandissima “proposta indecente”…!!!
niente di tutto ciò, semplicemente domattina volevo pubblicare la raccolta x il WHB e visto che ne avevamo parlato volevo il tuo benestare x aggiungerla (e poi tu sistemiu tutti i links di rito).
baci indecentemente indiviosi!
a me piace, è sempre piaciuta.
cotta, cruda, stufata, caramelizzata, al forno, in zuppa, in mousse e come contenitore per piccoli sfizi!
trovo che sia una delle verdure più versatili!
grazie di aver partecipato al WHB, Gì
sono molto contenta!
baciusss
ps. simona ..anche indivia e arance! mmmmmm