Dopo i fatti di ieri in Corso Vittorio a Torino, mi premerebbe fare un paio di precisazioni. Il diritto a manifestare è sacro (e regolato dalle leggi vigenti) perciò nessuno ha il diritto di sostenere che questa o quella manifestazione è più o meno legittima, quindi anche quei 4 sfigati che stavano davanti a palazzo di giustizia erano nel loro diritto (tralasciamo le incoerenze e quantaltro, perfavore). Il discorso viene a decadere se, come successe negli 60 durante il governo Tambroni, si volesse manifestare a favore di organi fuorilegge (come il fascismo, appunto). Manifestare liberamente non significa andare in giro a sfasciare vetrine, tirare pietre o assaltare locali sedi di partito. Fin qui ci siamo?
I locali denominati pubblici, sono in realtà zone private perciò non si ha diritto ad assaltarli. Le sedi di partito, in special modo del partito il cui capo è contrapposto all’opposizione, come direbbe Uolter, sono locali privati, quindi entrare senza esplicito invito, è un abuso, se poi l’assalto si risolve addirittura in aggressioni e/o sfasciamenti di robe la lista dei reati si allunga notevolmente. Questo è il codice di diritto civile se scendiamo in piazza perchè il papiclan lo rispetti, dobbiamo essere in grado di rispettarlo in ogni punto pure noi. Tutto chiaro? Suggerisco ai ragazzi dei centri sociali di di scaricarsi l’app. con l’indice dei codici delle nostre leggi, perlomeno sapranno regolarsi. Se invece queste azioni scellerate sono in qualche modo manovrate da papigirl camuffate, sarebbe bene, fare assaltare le sedi o sfasciare le vetrine solo a loro. Perchè in realtà queste azioni fanno comodo solo a papi e danneggiano fortemente l’esteso movimento variegato e che vive di mille anime, che è unito da 2 principi, far dimettere papi e manifestare pacificamente per riprenderci la nostra dignità.Se proprio vi prudono le mani, toglieteli le scarpe e alzatele al cielo, imparate dagli egiziani.
Se qualcuno non ha capito qualcosa di quanto ho scritto, mi contatti che ce lo spiego per telefono e a spese mie.
Vademecum della mobilitazione
- La manifestazione non è fatta per giudicare altre donne, contro altre donne, o per dividere le donne in buone e cattive. I cartelli o striscioni ne terranno conto.
- La manifestazione è fatta per esprimere la nostra forza e la nostra determinazione.
- Siamo donne fiere e orgogliose. Chiediamo dignità e rispetto per noi e per tutte. Siamo gelose della nostra autonomia e non ci lasceremo “usare”. Per questo non ci devono essere simboli politici o sindacali nei nostri cortei: vogliamo che sia anche rispettata la nostra “trasversalità”.
- La manifestazione è promossa dalle donne, ma – come diciamo nel nostro appello – la partecipazione di uomini amici è richiesta e benvenuta.
- Cercheremo di parlare prima di tutto alle giovani e ai giovani, di coinvolgerli e di portarli in piazza.
- Non è previsto alcun segno di riconoscimento (oggetti, fiocchi, sciarpe, colori..), solo il logo della manifestazione creato da Maddalena Fragnito disponibile on line.
- Il logo può essere usato per fare magliette, spillette, bandiere, manifesti e tutto quel che di creativo vi viene in mente.
Alcuni slogan:
Se non ora, quando?
Questo non è un paese per donne
La dignità delle donne è la dignità della nazione
La dignità della nazione è la dignità delle donne
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